Fuori dal Cratere sismico con altri 7 centri abruzzesi, l’appello accorato del sindaco di Catignano, Enrico Valentini: “Il paese rischia di morire.”
A Catignano, pochi chilometri da Pescara, la gran parte degli edifici è puntellata. Il sisma ha avuto effetti importanti sulle case ed ha messo a dura prova gli abitanti. Il sindaco, Enrico Valentini, fa un appello accorato a Regione e Governo. Il centro storico rischia di morire, diverse le famiglie evacuate, con i commercianti della zona costretti a fare i conti con lo spopolamento e le strutture a rischio, quindi chiuse. Catignano è rimasta fuori dal Cratere sismico, con altri 7 Comuni abruzzesi: Arischia, Civitella Casanova, Penne, Basciano, Penna Sant’Andrea, Cermignano, Cellino Attanasio. Comuni che hanno subito fortissimi danni e che dovrebbero, dunque, poter usufruire delle agevolazioni previste dal Decreto, ora in discussione alla Camera. Non ci stanno i sindaci dei centri rimasti fuori dal Cratere. Duro il primo cittadino di Penne, Mario Semproni, il quale ha tuonato: “Gentiloni ci ha preso in giro.” Il sindaco di Catignano, Enrico Valentini, sta portando avanti da settimane una battaglia per il suo paese e i suoi concittadini. Uno dei centri storici più belli, rischia di morire. Chiusa la chiesa di San Giovanni Battista, alcune vie che portano in piazza, puntellati gli edifici e i commercianti della zona hanno dovuto abbassare le saracinesche, mentre quelli che hanno i locali agibili devono far fronte a un drastico calo dei guadagni. Insomma, i sindaci dei centri esclusi dal Cratere non stanno a guardare, poiché a causa del sisma e del maltempo, i loro centri sono destinati ad essere abbandonati, con i residenti che si sono spostati sulla costa. Un grido d’aiuto per far sì che i comuni in questione non vengano abbandonati anche e soprattutto dalle istituzioni.
Il servizio del Tg8