Confindustria Chieti Pescara interviene sulla vicenda di Punta Penna a Vasto con una nota che pubblichiamo di seguito.
Di seguito il comunicato di Confindustria Chieti Pescara
“Confindustria Chieti Pescara ha effettuato, nei giorni scorsi, un confronto sulle persistenti e ricorrenti problematiche che investono la zona industriale di Punta Penna. Gli imprenditori tutti condividono la necessità di ribadire le ragioni dell’esistenza di una area industriale e della sua sopravvivenza attraverso uno sviluppo sostenibile. Le nuove incertezze che derivano dal riaccendersi del forte dibattito nella città di Vasto non devono far perdere quelle occasioni di crescita che, fortunatamente e nonostante la crisi, alcune imprese continuano a proporre. Qualcuno, in nome di un ambientalismo estremo che vuol dire tutto ma non fa niente, ha forse l’obiettivo, neanche tanto celato, di voler vedere desertificata la zona industriale? Sono più di 50 anni che le industrie sono presenti a ridosso del Porto di Vasto. La spiaggia di Punta Penna non sarebbe mai esistita se non si fosse costruita l’infrastruttura portuale. Proprio grazie agli insediamenti industriali, che bloccarono speculazioni edilizie selvagge, si riuscì a preservare un’area che nel 1998 divenne una riserva naturale! Per cui nessun pregiudizio ma l’invito a tutti, Amministrazione comunale in primis, a discutere finalmente della questione; considerato che la nostra confederazione non è stata mai invitata a confrontarsi in incontri istituzionali. Confindustria intende salvaguardare, e lo farà nelle opportune sedi istituzionale e giudiziarie, un sistema industriale con forte impatto occupazionale in parallelo con la tutela delle aree protette e delle risorse naturali, garantendo una crescita sostenibile. Dicano, una volta per tutte, e lo provino coi fatti l’amministrazione comunale e la classe dirigente della Città del Vasto, se intendano promuovere e dare seguito alla Z.E.S. – Zona Economica Speciale – che vedrebbe il suo fulcro nel Porto di Vasto con il coinvolgimento dell’ampio retroterra industriale del Sangro, del Vastese e della Val Pescara! Dicano, una volta per tutte, l’amministrazione comunale e la classe dirigente della Città del Vasto se sono favorevoli o contrari alla costituenda Z.E.S. che Confindustria ritiene possa essere di grande valore economico per i nostri territori, occasione più unica che rara per attrarre investimenti di nuove imprese e di qualificare ulteriormente il tessuto industriale. Ne va del futuro dei nostri/vostri figli! Al contrario orienteremo le nostre forze verso aree industriali e territori più attrattivi e meno ostili allo sviluppo industriale sostenibile. Nessuno chiede o sostiene gli interessi dell’industria a prescindere: si chiede solo il ripristino della legalità! Il futuro dell’industria del comprensorio, della Provincia ed il futuro del Porto di Vasto sono indissolubilmente legati, pena una reciproca marginalizzazione. Si ribadisce, con forza ed in modo univoco, il sostegno ad uno sviluppo integrato del territorio che possa contemperare le esigenze di salvaguardia ambientale e di sviluppo turistico insieme alle attività economiche e produttive che costituiscono una quota importantissima del PIL provinciale. Tutti questi interessi vanno tenuti insieme e nel debito conto e sostenuti nelle sedi istituzionali, locali e regionali, affinché siano salvaguardate le ragioni delle tante imprese che sinora hanno dato al territorio lavoro e ricchezza e di quelle che si apprestano a farlo. Gli imprenditori associati non sono più in grado di accettare l’ostilità e l’indifferenza della città di Vasto e di sedicenti comitati orchestrati “magicamente” da qualcuno. Imprenditori e lavoratori qualificati che operano da 50 anni a Punta Penna mortificati e messi sistematicamente alla gogna mediatica: è inaccettabile! Questa situazione di ostilità è assolutamente inaudita nella storia dei rapporti sociali. Confindustria appoggerà eventuali azioni giudiziarie e le richieste di risarcimento dei danni avverso tutti i soggetti che attraverso azioni di forza o diffamatorie ostacolino di fatto l’avvio degli investimenti. La presa di posizione di Confindustria è un atto di denuncia pubblica. Non si favorisce il turismo e non si tutela la riserva di Punta Aderci “distruggendo” le imprese ed il lavoro! La zona industriale di Punta Penna, la spiaggia e la riserva naturale si difendono solo con il rispetto delle leggi: in altre parole, con la giustizia e la verità.”