Ieri il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha concluso al Supercinema di Chieti, il “Rally d’Italia”. Si è trattato di un ritorno visto che solo qualche giorno fa aveva avuto un incontro con gli imprenditori alla Camera di Commercio.
“È inutile leggere i programmi elettorali, – afferma Di Maio – tutti vogliono tagliare le tasse. Ma io faccio una sola domanda Se oggi puoi cambiare le cose perché non lo hai fatto quando hai governato negli ultimi vent’anni? Perché non lo hai cambiato? A Berlusconi dico che la flat tax poteva farla nel 94, sembra che non abbiano mai governato prima. La verità è che: Dimmi chi ti finanzia le campagne elettorali e ti dirò perché governerai. Perché se le campagne continuano a pagartele e banche i petrolieri, governerai per loro. Il problema non sono i programmi elettorali Ma la credibilità. Ecco perché dico che grazie al lavoro dei giornalisti italiani adesso molti più italiani sapranno che il movimento ha mantenuto le promesse”, ha proseguito di Maio.
Sanità: di Maio, stop nomine politica, solo concorsi
“Eliminare la legge che permette ai politici la nomina dei manager della sanità : a capo deve esserci un manager che vince un concorso non un politico”. Lo ha detto Luigi di Maio a Chieti per un evento di campagna elettorale. Di Maio ha poi chiarito che nel programma di governo del movimento c’è anche quello di “mettere soldi nella scuola per strutture di edilizia, aumentare gli stipendi degli insegnanti e per il reclutamento degli insegnanti.”
Figli immigrati? Secondo Di Maio meglio politiche per Italiani
“I figli degli immigrati non devono compensare i figli che gli italiani non fanno: questo è razzismo assoluto. Facciamo piuttosto politiche per la famiglia italiana, per far fare più figli agli italiani. Dobbiamo fare politiche sociali per supportare le famiglie per non far sentire soli i genitori e permettergli di fare figli – ha proseguito il candidato premier M5s – dobbiamo accogliere gli immigrati ma dobbiamo aiutare gli italiani a fare figli, altrimenti nel 2050 saremo il terzo paese più vecchio”.
Migranti: di Maio, no da Paesi est? Allora neanche soldi Ue
“I migranti non vengono in Italia, vengono in Europa. E allora quei paesi dell’Est che ci dicono che non vogliono gli immigrati dall’Italia non gli dobbiamo dire ‘bene’, a questo punto non vi diamo i fondi europei se ci lasciate da soli senza darci una mano. Anche perché – ha aggiunto – “ormai l’ immigrazione è diventata un business da 4,5 miliardi, finiti in tasca a chi ha finanziato campagne elettorali. Noi usiamo quei soldi per fare trattati di cooperazione. E, inoltre, chi viene qui deve essere identificato in due mesi e non in due anni, perché è così che diventa un affare”.