La Caritas della parrocchia di Sant’Antonio su corso Umberto, è stata “sfrattata” dal Comune di Montesilvano, per mancanza di fondi.
In questi giorni i volontari del servizio stanno sgomberando i locali dove le famiglie bisognose del centro si recano per ricevere sostegno, assistenza e vestiario, tutto questo dopo 15 anni di attività. Alla base dalla chiusura, la decisione dell’amministrazione comunale di Montesilvano di razionalizzare i locali in affitto e ridurre le spese. Gli uffici comunali, infatti, a causa della carenza di fondi, hanno disdetto diversi contratti di affitto a luglio dello scorso anno. La mannaia della “spending review” si è abbattuta, dunque, anche sulla Caritas che il 31 dicembre 2017 avrebbe già dovuto lasciare liberi i locali. Sembra però che per via di una mancata comunicazione ai diretti interessati, il contratto sia stato prorogato per qualche mese. Già, ma ora ora il tempo p scaduto, anche se nel frattempo è stata avviata una fitta interlocuzione tra il responsabile del centro, Luciano Di Francesco, il sacerdote, don Nando Pallini, e l’amministrazione per cercare una soluzione. L’assessore Paolo Cilli sta seguendo la vicenda e sottolinea come come ci sia, da parte della giunta, tutta la volontà di dar seguito all’operato dei volontari. L’assessore Cilli precisa che si terrà un incontro con don Marco Pagniello, responsabile diocesano Caritas.
“Sono state avanzate diverse ipotesi finora – dice Cilli, come il trasferimento come il trasferimento del centro in un locale comunale di via Verrotti, o all’interno dell’ex Artigianluce. Il tutto per consentire ai volontari di continuare a svolgere questo importante servizio per le famiglie in difficoltà. Il problema, però, è che trattandosi di un centro parrocchiale, il locale non può essere collocato in altre zone della
città diverse dal centro”.