Carla Caiazzo, la giovane donna di Pozzuoli data alle fiamme dal compagno quando era incinta, vive la sua seconda vita: ha fondato l’associazione “Io rido ancora” ed ha partecipato all’inaugurazione dello sportello anti violenza a Lanciano.
Alcol e un accendino per chiudere la relazione con la donna che portava in grembo la figlia che insieme avevano deciso di concepire: è la storia di Carla Caiazzo, giovane donna di Pozzuoli, ancora viva grazie a una coperta e alla prontezza di riflessi di un passante, e madre grazie a una equipe dell’ospedale di Napoli Cardarelli che ha deciso per un cesareo d’urgenza prima di ricoverarla nel reparto Grandi ustionati. Carla ha una forza incredibile: la sua grinta è stata messa a disposizione di tutte le donne che subiscono violenza dai propri compagni, e non solo. Carla Caiazzo ha preso parte all’inaugurazione dello sportello Senza Violenza per donne e minori nato dalla collaborazione tra l’associazione tra il Rotary Club di Lanciano, l’associazione Donn.è e la Asl di Chieti-Vasto-Lanciano. Lo sportello, rivolto alle donne e ai minori che subiscono violenza è nell’area cittadella del volontariato dell’ospedale Renzetti di Lanciano. Momentaneamente aperto il martedì dalle 16.30 alle 18.30 e il giovedì 9.00-12.00, ma, dice la presidente del Rotary di Lanciano Licia Caprara, se le richieste saranno numerose ci saranno altri giorni in cui il centro resterà aperto. C’è una Pagina Facebook e un numero di telefono prezioso: 0872-706517. Le storie di violenza devono essere denunciate e il tutto sarà fatto nell’anonimato, hanno spiegato i promotori, con la possibilità per le donne e per i minori di essere ascoltati e di uscirne fuori. Così come ha fatto Carla Caiazzo:
“Sono un miracolo, sono viva, e già quando ero in ospedale pensavo a come poter aiutare le altre donne che sono in difficoltà. La violenza si può spezzare, perché ora le donne sono unite e consapevoli.”
Colpisce la forza di questa donna la cui tremenda vicenda le ha donato ancora più grinta di quella che già aveva prima, ci ha detto. L’invito a tutte le donne e ai minori è di denunciare qualsiasi tipo di violenza, fisica o psicologica perché la violenza si può e si deve spezzare.