25 aprile a Lanciano: coperto il fascio littorio del Fenaroli, un gesto simbolico dell’artista Nicola Antonelli che la scorsa notte ha steso un telo bianco con la scritta art.
Festa della Liberazione con provocazione artistica la scorsa notte a Lanciano, città insignita della medaglia al valor militare, dove a mezzanotte l’artista lancianese Nicola Antonelli è salito con la scala sulla facciata del teatro comunale Fenaroli e ha coperto il fascio littorio con la scritta ‘ART’. Sul posto nel pomeriggio c’è stato un sopralluogo di polizia, vigili urbani e vigili del fuoco al fine di verificare l’esistenza di ipotesi di reato e procedere alla rimozione del telo bianco. La performance artistica ha anticipato le celebrazioni ufficiali che iniziano alle 17.45 in largo dell’Appello dove lo scorso anno è stata posizionata una scultura in ricordo dell’ eroe della Rivolta Lancianese Trentino La Barba, medaglia d’oro al valor militare. L’opera è stata firmata proprio da Antonelli, che spiega:
“L’obiettivo dell’arte contemporanea è dare pugni nello stomaco. La Costituzione vieta simboli fascisti, così l’arte pone sempre dei quesiti su temi strategici come è la libertà”.
Sull’accaduto per ora nessuna valutazione da parte dell’amministrazione comunale che ancora non è al corrente di come si siano realmente svolti i fatti. A Lanciano resta aperto il dibattito artistico-culturale sulla presenza dei fasci littori all’esterno del Fenaroli oggetto di restauro negli anni Novanta. C’è chi sostiene che i fasci siano falsi, dopo quelli apposti nel 1938 dai gestori del teatro, in considerazione del fatto che alla caduta del Fascismo erano stati eliminati da tutti gli edifici pubblici.
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L'arte moderna consiste nel dare pugni nello stomaco perché è alla frutta, diciamoci la verità. E allora con chi bisogna prendersela? col fascismo ovviamente! Non che io sia fascista, ma il teatro Fenaroli è legato alla storia fascista, così come Lanciano. E cancellare il fascio littorio non cancellerà la storia purtroppo. Sentire poi da chi viene la predica: se essere moderni oggi significa ancora fare la solita lotta idiota tra comunisti e fascisti non c'è niente di più antimoderno e ancronista!