Rapina da 27 mila euro stamani, all’ufficio postale di Colonnella: due Italiani, hanno minacciato e sequestrato direttore e dipendenti derubando tutto il contenuto delle casse.
Rapina questa mattina all’ufficio postale di Colonnella: due persone, pare di nazionalità italiana, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, hanno atteso l’apertura dell’ufficio ed entrando insieme ai dipendenti li hanno minacciati, sembra senza armi, e hanno derubato tutto il contenuto delle casse. Poco distante li attendeva un altro complice all’interno di una Fiat Uno rubata nella notte a Centobuchi (Ascoli Piceno). La vettura è stata ritrovata e i carabinieri stanno cercando i rapinatori in base ai filmati delle telecamere.
Il colpo da 27 mila euro, è stato segnato anche dal sequestro degli impiegati, questa mattina attorno alle 8. Dei due rapinatori, uno indossava un passamontagna e l’altro aveva il volto semicoperto da un cappellino. Hanno atteso l’arrivo del direttore facente funzioni e dei due impiegati, per bloccarli. Se l’è vista brutta soprattutto il direttore che è stato anche colpito al volto con un pugno e costretto ad aprire la filiale, dalla porta sul retro dell’edificio.
Una volta entrati, minacciandoli di tirare fuori le armi, che forse però non avevano, si sono fatti consegnare il denaro della cassaforte, circa 27 mila euro, e hanno preteso anche l’apertura dello sportello Postamat. Ma il forziere è temporizzato e a quel punto i rapinatori hanno condotto i tre dipendenti postali all’interno dell’ufficio del direttore dove hanno legato col nastro adesivo le loro mani, facendoli sedere a terra, prima di chiudere la porta a chiavi dall’esterno. La fuga è avvenuta a bordo di una Fiat Punto rubata nella notte ad Ascoli Piceno, ritrovata a poche centinaia di metri dall’ufficio rapinato dai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica e dagli uomini del reparto operativo di Teramo, che hanno circondato la zona alla ricerca dei due malviventi. I dipendenti postali sono riusciti a liberarsi l’uno con l’altro e a chiamare i carabinieri che stanno indagando sull’episodio.