Preoccupazione in Val di Sangro dopo l’arresto dei vertici della Blutec accusati della sparizione di 16 milioni di euro, destinati allo sviluppo dell’azienda di Termini Imerese.
L’azienda ha uno stabilimento anche ad Atessa, in Val di Sangro e recentemente ha assunto la denominazione di Ingegneria Italia ma è guidata dal management Blutec. La vicenda degli arresti del presidente del Consiglio di Amministrazione Roberto Ginatta e dell’Amministratore delegato Cosimo Di Cursi, ha creato scompiglio e timori tra lavoratori e rappresentanti sindacali abruzzesi.
Romeo Pasquarelli, Responsabile lavoro Privato USB Abruzzo rende nota la decisione dei lavoratori in assemblea: oltre alla preoccupazione dopo le vicende degli ultimi giorni, ci si mette anche la situazione legata al pagamento dei compensi. I dipendenti hanno deciso, che se entro il 15 non percepiranno lo stipendio e il premio di produzione, torneranno a incrociare le braccia. Potrebbero, dunque, riproporsi i medesimi problemi del gennaio scorso per la Sevel visto che l’azienda produce componenti importanti per il Ducato e non solo. Inoltre Pasquarelli solleva altri timori e cioè che la vicenda degli arresti possa compromettere l’acquisizione da parte della multinazionale Ma s.r.l. dello stabilimento di Atessa con gravi ripercussioni per il futuro lavorativo di quasi 220 dipendenti. Sembra che la Finanza ieri sia stata nello stabilimento abruzzese.
La Blutec ha stabilimenti in diverse parti d’Italia e il provvedimento della Procura di Termini Imerese riguarda l’intero gruppo e le quote societarie. La società, costituita nel 2014, ha sede a Pescara e un altro stabilimento si trova nel torinese.
Il presidente del consiglio di amministrazione Roberto Ginatta e l’amministratore delegato Cosimo Di Cursi sono stati arrestati a Termini Imerese dalla Guardia di Finanza ed ora si trovano agli arresti domiciliari. I due manager sono accusati di aver utilizzato fondi pubblici destinati allo sviluppo dell’azienda e in particolare dello stabilimento di Termini Imerese, che è stato posto sotto sequestro.
Nei confronti dei vertici dell’azienda piemontese è stato disposto anche il divieto per 12 mesi di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. E’ stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale e delle relative quote sociali della Blutec spa, nonché dei patrimoni dei due indagati per 16 milioni e mezzo di euro. L’ambizioso progetto di Blutec avrebbe dovuto dare il via alla produzione di auto ibride nello stabilimento del Palermitano, impiegando 700 operai ex Fiat.
Il servizio del Tg8