Oggi a Pescara il “Memorial Antonio Bevilacqua” per ricordare il 21 enne ucciso a fucilate in un pub di Montesilvano il 16 settembre scorso.
La giovane moglie di Antonio, Gabriella, ci mostra la loro camera da letto: tutto, oggetti, foto, persino la coperta, ricorda il giovane 21 enne, di etnia rom, ucciso a fucilate in faccia il 16 settembre scorso in un pub di via Verrotti a Montesilvano. Gli amici più cari di Antonio, hanno organizzato il Memorial che si terrà oggi pomeriggio dalle 16 alle 20 al campo sportivo Quick di via Raiale, a Pescara. Una manifestazione aperta a tutti, spiegano i familiari di Antonio, per tenere alta l’attenzione sulla morte del giovane ma anche per superare la diffidenza e la solitudine. Si sentono soli, infatti, la mamma, la moglie e gli altri cari di Antonio. “Forse discriminati per il fatto che Antonio fosse rom”, dice la mamma che continua ogni giorno a chiedersi “Perché?”. I cari di Antonio vogliono che venga fatta giustizia. “Ucciso per una parola di troppo”, dice la giovane moglie Gabriella. Per la morte del ragazzo sta scontando una pena in carcere Massimo Fantauzzi, pizzaiolo montesilvanese, arrestato a una settimana dall’omicidio avvenuto in piena notte nel locale sullo stradone frequentato anche da quello che, secondo la famiglia Bevilacqua, sarebbe stato suo complice e per il quale ha sempre chiesto il “carcere”. “Abbiamo festeggiato il compleanno della figlia di Antonio, lo scorso 23 dicembre dicembre quando la piccola ha compiuto un anno, tra casa e cimitero”.” “Chi ha sbagliato deve pagare, indipendentemente dall’etnia”, ripete la ragazza. Il fratello di Antonio, Costantino, invita il Pm Paolo Pompa ad ascoltare di nuovo Fantauzzi, perché è convito che ci sia stato un complice con lui “si vede anche dalle telecamere” dice Costantino.
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