Torna in ballo un Governo politico Lega-M5Stelle, per superare la diffidenza del Quirinale è pronta una soluzione: spacchettare il Ministero dell’Economia che potrebbe andare al pescarese Pierluigi Ciocca da quello del Tesoro, che andrebbe a Paolo Savona.
Ecco la biografia dell’abruzzese Pierluigi Ciocca per conoscere meglio questo possibile ministro dell’Economia in parte molto diverso da Paolo Savona, le cui idee sull’Europa avevano provocato un irrigidimento da parte del Presidente Mattarella.
La biografia di Pierluigi Ciocca
Quella del Ministero dell’Economia è senza dubbio la poltrona che più scotta in questo momento.
Di origini aquilane, nasce a Pescara il 17 ottobre del 1941, dove frequenta il liceo classico Gabriele d’Annunzio. Si trasferisce ben presto a Roma dove si laurea in giurisprudenza alla Sapienza nel 1965, discutendo una tesi in Scienza delle finanze dal titolo Politica fiscale e inflazione, sotto la supervisione del professore Cesare Cosciani. Effettua gli studi post-laurea in economia nel 1966 all’Istituto per gli studi e le ricerche economiche (ISRE).
Nel 1967 vince la borsa di studio della Fondazione Einaudi di Torino, di cui erano membri tra gli altri Piero Sraffa, Federico Caffè, Francesco Forte, Siro Lombardini e Franco Venturi. Nel biennio successivo è al Balliol College dell’Università di Oxford, accolto dall’economista ungherese Lord T. Balogh, dove studia sotto la supervisione di John Wright e Robin Matthews e partecipa a seminari tenuti da John Hicks, Roy Harrod, Robert Solow.
Dal 1970 è sposato con Maria Campolunghi, docente universitario di Diritto Romano; hanno una figlia, Nicoletta. La sorella di Pierluigi, Donatella Ciocca, è una stimata architetta.
Attività professionale
Ciocca entra in Banca d’Italia nel 1967 lavorando inizialmente come economista al servizio studi nei settori econometrico, monetario, internazionale, strutturale. Dal 1982 al 1984 è condirettore centrale, capo del servizio anticipazioni, sconti e compensazioni. Nel 1984 diventa membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ufficio Italiano dei Cambi, carica che mantiene fino al 1995.
Dal gennaio 1985 al settembre 1988 è funzionario generale della Banca d’Italia, dove dirige i Servizi rapporti con l’estero, Mercati monetario e finanziario, Rapporti col tesoro, anticipazioni sconti e compensazioni. Dall’ottobre 1988 al febbraio 1995 è Direttore centrale per la ricerca economica nella Banca d’Italia, con compiti di consigliere economico del governatore e di supervisione del servizio studi e, dal 1993, anche dell’Ufficio ricerche storiche da lui promosso.
Nel febbraio 1995 viene nominato vice direttore generale della Banca d’Italia, carica che manterrà fino al dicembre del 2006. Dal maggio del 1997 all’agosto del 2002 ha rappresentato la Banca d’Italia nel Comitato per l’Euro presso il Ministero del Tesoro. Nei suoi quaranta anni in Banca d’Italia ha recato un apporto innovativo alla ricerca economica e giuridica, all’affinamento degli strumenti operativi della politica monetaria, al ridisegno del sistema finanziario italiano, alla presenza della Banca nelle sedi europee e della cooperazione internazionale.
Sono queste ore decisive per il Governo dunque, nulla appare scontato e tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro. Tutti a Roma, i leader politici, per cercare di trovare una soluzione che metta d’accordo le varie posizioni. Ci riusciranno?
L’economista ed ex vice direttore generale di Bankitalia, Pierluigi Ciocca, commentando notizie di stampa che lo darebbero al ministero di via XX Settembre con il nuovo esecutivo, smentisce categoricamente:
“L’ipotesi, apparsa sui media, di una mia propensione o disponibilità a fungere da ministro è, oggi come in passato, destituita di qualsivoglia fondamento”.
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