Coronavirus, Marsilio in videoconferenza su “Cura Italia”: “Sospendere piani rientro”

Coronavirus: Marsilio in videoconferenza su decreto Cura Italia. Il presidente ha posto tema sospensione piani di rientro.

Si è svolta oggi in videoconferenza la riunione sugli emendamenti al D.L. 18-2020 “Cura Italia”, presieduta dal Ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e alla quale hanno partecipato i Presidenti delle Regioni, oltre al Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e al Commissario per l’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nonché le amministrazioni centrali e gli altri Ministri interessati. Nel corso dell’incontro, il Presidente Marsilio ha riproposto con forza il tema della sospensione dei piani di rientro, insistendo per l’approvazione da parte del Governo del subemendamento presentato da Fratelli d’Italia al Senato, volto a consentire alle Regioni di sospendere i rimborsi annuali del piano di rientro per il prossimo triennio attraverso una rimodulazione delle somme da restituire. Tale proposta darebbe, infatti, alla Regione Abruzzo la possibilità di disporre di 90 milioni di euro nel triennio 2020-22 da destinare alle spese per fronteggiare la crisi economica. Il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, seppur non mostrando una totale chiusura sulla proposta sollevata dal Presidente Marsilio, ha ritenuto, tuttavia, complessa e problematica la questione della sospensione del piano rientro sanitario, se non altro perché è tecnicamente impossibile sospendere la parte entrate dei piani di rientro, che sono connessi ad aumenti di entrate tributarie e aumenti di aliquote che ovviamente non si possono rimettere in discussione in corso d’anno. Misiani, pur promettendo verifiche, ha ribadito elementi di problematicità sulla proposta. Rispetto a tale posizione, il Presidente Marsilio ritiene che tali criticità siano tutte ampiamente superabili se c’è la volontà tecnica e politica di farlo.

“Continuerò ad insistere sulla questione – ha sottolineato Marsilio -mantenendo un confronto aperto e una interlocuzione costante col Governo affinché la proposta sia debitamente accolta con favore, considerata la necessità di liberare risorse da destinare a spese legate all’emergenza sanitaria e al rilancio economico del territorio abruzzese con iniziative rivolte a famiglie, imprese e comuni. Si tratterebbe, oltretutto, di un emendamento che non varierebbe la spesa, ma consentirebbe solamente una dilazione nella restituzione delle somme”.

L’Abruzzo avrà circa 120 milioni di euro in più per il comparto della sanità, in prima linea nella emergenza coronavirus: quasi 90 riguardano il riparto regionale dei 4 miliardi in più previsti nel piano sanitario nazionale per il 2020, che è complessivamente di 117 miliardi di euro; circa 31 per la ripartizione dei fondi nazionali già stanziati per la emergenza covid-19 con una serie di decreti, ultimo dei quali il cosiddetto “Cura italia”. Metà di questa posta è riservata alle spese specifiche sul personale sanitario, della partita fanno parte anche le integrazioni delle convenzioni con le cliniche private impegnate nel covid. I circa 31 milioni di euro sono stati già trasferiti nelle casse della Regione Abruzzo: si tratta quindi di fondi immediatamente spendibili, in parte anticipati dalle casse regionali per fare fronte alle emergenze, che però la Giunta abruzzese non può utilizzare se prima non invia al Governo un programma operativo che non è stato ancora redatto. Secondo quanto si è appreso, i dirigenti avrebbero già preparato i documenti tecnici, come la variazione di bilancio. Da giorni il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, anche con lettere ufficiali al presidente della Regione, Marco Marsilio, e all’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, della Lega, chiede di conoscere gli interventi previsti e il cronoprogramma degli stessi.

“Mai come in questo momento – spiega Paolucci – occorre intervenire con celerità, quindi bisogna immediatamente avere un piano operativo per sbloccare i fondi ed utilizzarli sul territorio. Rinnovo alla Giunta regionale l’appello a fare le nomine nelle Asl di Teramo e Pescara e negli altri settori nevralgici del settore”.

Lunedì prima consegna di mascherine Fater

“È stata una corsa contro il tempo e contro la burocrazia, ma ce l’abbiamo fatta! Venerdì mattina la Fater mi aveva scritto una mail che descriveva una grande situazione di difficoltà. Dopo aver chiesto l’autorizzazione alla produzione il 21 marzo, l’Istituto Superiore di Sanità aveva richiesto l’esecuzione di test di laboratorio per autorizzare alla commercializzazione. Purtroppo, il laboratorio della Fater poteva consegnare i risultati solo venerdì prossimo, rinviando a dopo Pasqua la produzione. Con l’aggravante che almeno due aziende della filiera sono oggi ferme perché non dispongono del codice Ateco autorizzato a lavorare, e il Prefetto le può autorizzare solo dopo che l’Iss autorizza a sua volta la commercializzazione. Il classico ‘cane che si morde la coda’. Ho passato la giornata di ieri a parlare con il ministro Speranza, il commissario Arcuri e il presidente dell’Iss Brusaferro, oltre che con la Fater, per venire a capo del problema. Tutti si sono messi al lavoro ventre a terra nella comune volontà che un risultato così importante non venisse vanificato. L’Istituto Superiore di Sanità in particolare ha indirizzato la Fater verso un percorso più rapido per eseguire i test, indispensabili per garantire la qualità e la sicurezza di un prodotto destinato a uso sanitario. Poco fa, il ministro Speranza in persona mi ha anticipato la notizia, confermata dalla Fater, che oggi stesso arriva l’autorizzazione alla commercializzazione, a seguito di prove di laboratorio che hanno certificato l’ottima qualità del prodotto. Ora il Prefetto può sbloccare le due aziende fornitrici e Fater può finalmente partire. Lunedì saranno pronte le prime 50.000 mascherine, altre 200.000 sono previste in consegna per mercoledì. La produzione aumenterà nel corso del tempo, e a pieno regime Fater sarà in grado di produrre almeno un milione di pezzi a settimana. Ringrazio tutti per il grande gioco di squadra messo in campo”. Questa la dichiarazione del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

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