“Rilievi marginali già risolti riguardo la legge regionale Cura Abruzzo1 impugnata dal Governo”, lo ha detto il presidente della Regione, Marco Marsilio.
“La parte che il Governo ha impugnato della legge regionale n. 9 sono in gran parte aspetti marginali e già risolti: le coperture per il microcredito sono state assicurate riprogrammando con delibera di Giunta i Fondi europei, le norme per i Comuni (in particolare quelli delle zone rosse) sono state superate e assorbite nella Legge 10 di recente approvazione”. Lo afferma il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio.
“Quanto alla norma sulla cosiddetta ‘pace legale’ – ha aggiunto – è ora di finirla con le relazioni e le bugie: nessuno intende ‘regalare’ alcunché, tantomeno intende farlo alla sanità privata. La norma contiene precise ed esplicite clausole a salvaguardia dell’interesse pubblico e degli equilibri di bilancio. Le transazioni che eventualmente verranno accolte devono ‘convenire’ anche alla Regione oltre che al proponente, e possono essere erogate solo rispettando l’equilibrio di bilancio. Non ci obbliga nessuno ad accogliere le proposte pervenute, né a pagare centinaia di milioni senza battere ciglio per il solo fatto che qualcuno provi a chiederlo. Peraltro, sono i Dipartimenti e l’Avvocatura a fare l’istruttoria e a sottoporre alla Giunta una motivata risposta alle richieste, non i partiti o la politica.
E nell’accogliere le proposte devono spiegare e dimostrare il beneficio per la Regione, che può consistere ad esempio nell’evitare di coltivare cause con precedenti casi di soccombenza e aggravio di costi per spese legali e interessi. Ritengo invece grave aver impugnato una norma coraggiosa e innovativa come quella approvata per combattere la cosiddetta ‘mafia dei pascoli’ – osserva ancora Marsilio – su questo tema non solo non indietreggeremo ma porteremo il caso a livello nazionale ed europeo. Il Governo dica quali interessi vuole difendere, invece di aiutare le Regioni a respingere queste pratiche perverse. Per finire, non posso non lamentare il fatto che il Governo invia le osservazioni del Mef solo la sera del giorno 1, mettendoci in condizione di conoscerle solo il 3, per poi replicare con nuovi e ulteriori argomenti la sera del 4 pretendendo risposte per il 5 mattina, quando ‘puntualmente’ il Consiglio dei Ministri impugna la legge. Non è esattamente quel che si dice una ‘leale collaborazione istituzionale'”, ha concluso Marsilio.