Armando Foschi dell’associazione Pescara – Mi Piace chiede all’amministrazione comunale se si è verificato un ulteriore danno sulle condotte di via Raiale, dopo la nuova ordinanza di chiusura dell’asse attrezzato.
Armando Foschi, di Pescara – Mi Piace, chiede all’amministrazione comunale se sia verificato un ulteriore danno sulle condotte di via Raiale, dopo la firma con cui il vice sindaco Del Vecchio ordina la chiusura al traffico dell’asse attrezzato fino al 23 dicembre.
“L’Aca riapre il cantiere per la riparazione della condotta fognaria di via Raiale – dice Foschi – ma il Comune, che pure firma, con il vicesindaco Del Vecchio, l’ordinanza per chiudere al traffico l’asse stradale sino al 23 dicembre, non ritiene opportuno informare la cittadinanza di cosa stia accadendo e sul perché sia necessario l’ennesimo intervento di riparazione sulla condotta. E nel frattempo la città soffoca per i miasmi che da una settimana ormai hanno invaso l’intero territorio e sui quali la giunta Alessandrini continua vergognosamente a tergiversare a menare il can per l’aria. Oggi la città pretende e ha il diritto di sapere: quale ulteriore danno si è verificato sulle condotte di via Raiale?”.
Intanto il vice sindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio, precisa che lo svincolo dell’asse attrezzato di via Raiale è stato chiuso da oggi e fino al 23 dicembre per consentire lavori sulla vecchia condotta, in modo da poter eventualmente sopperire al funzionamento di quella tutt’ora in uso, da tenere pronta quindi, in caso di emergenza.
Particolareggiato il comunicato stampa di Armandi Foschi che riportiamo di seguito.
“Nel 2016 per sapere e capire cosa sta facendo su Pescara il sindaco Alessandrini saremo costretti a interpellare degli investigatori privati, visto che qualunque provvedimento viene appositamente passato sotto silenzio sulla pelle dei cittadini, esattamente com’è accaduto la scorsa estate con l’emergenza balneazione – ha sottolineato Foschi –. Da una settimana esatta la città è invasa da un odore acre, penetrante, insopportabile che, se in un primo momento poteva sembrare riconducibile all’attività del sansificio, da mercoledì ci ha fatto escludere tale ipotesi, visto che la puzza è inequivocabilmente riconducibile a quella di escrementi. Il problema riguarda tutta la città, da Porta Nuova, zona via D’Avalos-via Bardet, via Marconi, sino al centro, dunque riviera nord, via del Concilio, piazza Sant’Andrea, via Gobetti. In particolare molti cittadini hanno segnalato tale odore come proveniente dall’impianto di sollevamento situato proprio in via del Concilio. A fronte dell’allarme generalizzato che si è diffuso su tutto il territorio, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ha chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale, con particolare riferimento all’origine di tale olezzo nauseabondo, e alle condizioni delle condotte fognarie di via Raiale, memori di quanto accaduto il 28 luglio, con lo sversamento nel fiume e nel mare di 30 milioni di litri di feci e liquami in 17 ore, che il sindaco Alessandrini, per sua stessa ammissione, ha tenuto consapevolmente nascosto alla città. Subito il vicesindaco Del Vecchio e il sindaco Alessandrini hanno smentito tale ipotesi, ironizzando sui miasmi della nostra Associazione, e imputando la responsabilità di quell’odore al sansificio, condannando, comunque, alla rassegnazione il territorio, ossia, la puzza c’è e ce la dobbiamo tenere. Oggi però la scoperta: il vicesindaco Del Vecchio ha personalmente emanato lo scorso 18 dicembre un’ordinanza nella quale in maniera molto confusionaria e generica parla di lavori sulle condotte fognarie di via Raiale da parte dell’Aca, disponendo la chiusura al traffico dell’asse stradale nel tratto compreso tra via Fiora e il sottopasso dell’asse attrezzato, da oggi sino al 23 dicembre. Nel dispositivo si legge che l’Aca deve intervenire nella condotta da 60 centimetri di diametro ‘al fine di renderla funzionale in caso di emergenza per sopperire all’attuale condotta da 120 centimetri di diametro di recente realizzazione in via Raiale’, circostanza anomala perché è evidentemente difficile che una condotta di 60 centimetri possa sopportare lo stesso carico di una di 120 centimetri. Poche righe sotto però l’ordinanza diventa rivelatrice, ossia ‘le opere da eseguire risultano finalizzate alla riparazione della condotta di via Raiale’. A questo punto il sindaco Alessandrini ha l’obbligo di chiarire alla città cosa sta accadendo, di nuovo, sulla condotta di via Raiale: le opere di riparazione, tanto urgenti da imporre un intervento a ridosso del Natale, si eseguono solo su impianti danneggiati, ciò significa che sulla condotta di via Raiale si è verificato un guasto. E allora chiediamo: quando è accaduto tale guasto? E cosa ha prodotto in termini ambientali? E perché di nuovo il Comune non ne ha dato contestuale ed eventuale comunicazione alla città? E, infine, esiste una possibile correlazione tra l’odore nauseabondo di feci che abbiamo avvertito per una settimana e quella condotta? Sicuramente, se dopo quei lavori di riparazione, la puzza dovesse sparire, avremo già la risposta. Resta – ha continuato Foschi – che non è possibile che debba essere la città a ‘investigare’ per capire cosa sta accadendo su Pescara: l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede dunque l’intervento specifico del Corpo Forestale dello Stato o del Nucleo Operativo Ambientale dei Carabinieri per approfondire i lavori in corso in via Raiale sulla condotta fognaria e, soprattutto, per accertare in via definitiva l’origine della puzza nauseabonda che da sette giorni ha investito il nostro territorio”.