Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a L’Aquila, è intervenuto ad un evento sui temi della ricostruzione, nell’ambito del decennale del sisma.
“Il fatto che il tema della ricostruzione sia ancora aperto dimostra che sulla sensibilità temporale siamo molto indietro – ha detto Boccia – occorre recuperare, quando ci si dimentica delle cose, non diventano più emergenza ma priorità. Il caso del ponte Morandi dimostra che in 18 mesi riusciamo a fare le cose, non dobbiamo però aspettare traumi fisici, dobbiamo trasformare l’emergenza in priorità del Paese. Un aspetto che mai è stato nelle sensibilità del Paese, è la questione temporale: in quanto tempo si fanno le cose che si dicono. Le infrastrutture non sono una questione di categoria, ma sono una idea di società, collegano territori e includono persone a maggior ragione per le aree interne che non vanno escluse. Se la grande sfida italiana ed europea è ridurre ed eliminare i divari tra territori e persone, la dotazione infrastrutturale del Paese diventa la grande priorità. Chiediamo che le imprese italiane possano essere competitive al di fuori dei cancelli delle proprie fabbriche. Questo lo si fa a partire da una grande dotazione infrastrutturale. A questo aggiungiamo un grande piano di inclusione giovani e donne nel mondo del lavoro e la semplificazione. Su questi tre assi serve una politica economica coerente”.
A proposito del caso del viadotto Cerrano, nel tratto abruzzese della A14, chiuso e poi riaperto con notevoli disagi per i cittadini, Boccia ha commentato:
“Ci riferiamo alle questioni di emergenza, chiaramente di manutenzione, ma soprattutto a una dotazione infrastrutturale che colleghi l’Abruzzo a tutte le regioni d’Italia, un’idea di Paese non periferia d’Europa, ma centrale nel Mediterraneo. Per farlo dobbiamo collegare periferie e centri, aree interne e chiaramente il Paese a tutto tondo”.