Quasi duemila presenze nelle due giornate spalmate in due week-end. Incoraggiante il bilancio dell’undicesimo festival agnesino “Il Pianeta Maldicenza”.
La manifestazione si è conclusa domenica 17 gennaio con un bagno di folla, prima al Ridotto del teatro comunale e, poi, sotto i Portici di San Bernardino, il freddo non ha scoraggiato gli appassionati. Grande la soddisfazione per l’Associazione culturale “Confraternita dei ’devoti’ di Sant’Agnese” e del nutrito Comitato organizzatore formato, in particolare, dalle congreghe storiche cittadine e dal gruppo alpini “M.Jacobucci”.
Oltre alla provocazione del “processo al pianeta maldicenza”, un modo per mettersi in discussione da parte di chi pratica la critica costruttiva e la satira mordace, tutti gli eventi hanno fatto registrare vasti consensi di pubblico e di critica con eccezionali picchi per la commedia in dialetto messa in scena dal Gruppo dell’Aquila per la regia di Tiziana Gioia e Carmine Rantucci e per il concorso d’arte varia di ieri pomeriggio dove molti dei lavori che concorrevano al “Palio di Sant’Agnese” hanno mandato in visibilio il folto pubblico.
Apprezzatissimi anche gli eventi in collaborazione l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila (sul tema “La maldicenza nell’arte”) e il Convitto nazionale-Liceo Classico “Cotugno” (sul tema “Il dialetto come presidio dell’identità civica”). Originale, di certo, la “Tombolata agnesina” con 99 numeri per 99 personaggi dell’Aquila di una volta. Di grande impatto la cartolina (sul tema “Ricostruendo”) per l’annullo postale, quest’anno affidata al fotografo aquilano Paolo Baglioni.
Il progetto dimostra che la tradizione del singolare “rito” è sentita e partecipata nei suoi vari aspetti e non soltanto nella sua accezione, fondamentale, cioè quella prettamente popolare, come spiega il presidente onorario dell’associazione “Confraternita dei ‘devoti’ di Sant’Agnese”, Tommaso Ceddia. Che ora, dopo l’esplosione del Festival che appositamente si tiene nel week-end che precede il 21 gennaio per non “disturbare” i vari “riti” della tantissime (206 finora quelle censite) Congreghe, impazzerà per la città.
Dopo sei giorni di appuntamenti, il culmine del rito di Sant’Agnese si avrà dopodomani, il 21 gennaio (festa della Santa, con cui però il rito non ha legami), con le 206 congreghe sinora censite che si riuniranno nei ristoranti della città per mettere a punto le cosiddette ironiche “cariche”. E già si pensa alla dodicesima edizione.