Il tempo di percorrenza del tragitto Ancona-Pescara sulla A14, 150 chilometri, al momento è di cinque ore: continuano i disagi dovuti ai sequestri. Intanto il deputato abruzzese D’Alessandro annuncia azioni clamorose.
È uno degli effetti dei restringimenti di carreggiata conseguenti al sequestro dei viadotti. Nel corso della giornata, le code – chilometriche – non hanno fatto che aumentare: al momento nelle Marche ci sono 23 chilometri tra Civitanova e Grottammare, dove si viaggia a passo d’uomo, e circa 9 chilometri tra Grottammare e San Benedetto del Tronto; in Abruzzo si registrano undici chilometri di coda tra Giulianova e Pescara Nord, tre chilometri tra Pescara Ovest e Pescara Sud e un chilometro tra Lanciano e Val di Sangro. Monitora costantemente la situazione viabilità il Centro operativo autostradale (Coa) di Città Sant’Angelo (Pescara).
“Ero stato facile profeta – ha detto il deputato abruzzese Camillo D’Alessandro (Italia Viva) – quando ho scritto al ministro De Micheli, dopo l’interrogazione, senza ancora avere risposta. E arriviamo oggi sulla A14, con i sequestri plurimi, la deviazioni dei tir sulla Statale 16, a blocchi sia nella viabilità autostradale sia in quella ordinaria. Sono pronto ad azioni clamorose, se continua cosi porterò centinaia di automobilisti e trasportatori a Roma, sono pronti ad attivare una class action nei confronti del concessionario per vedersi riconosciuti i danni che subiscono ogni giorno. Oggi alle 17, dopo Val Vibrata, ma anche negli altri giorni, c’erano dieci chilometri di coda e il concessionario continua a pretendere gli stessi pedaggi come se garantisse un traffico normale. È necessario un intervento del Governo, sulle tariffe, ma sopratutto aprendo un confronto con concessionario e Procura. Non si può andare avanti così. Non bastano i Prefetti, serve il Ministero delle Infrastrutture. Lo Stato – conclude – non può essere spettatore passivo”.