Una vera e propria carbonaia, provocata dallo sbalzo termico dovuto ai lanci di acqua in tempi brevissimi, si è creata dopo i roghi di Arischia e Pettino, nelle aree boschive vicine a L’Aquila.
Se da una parte celerità e precisione dei lanci hanno bloccato i fronti di fuoco di Arischia, Pettino e Cansatessa, dall’altra hanno costretto i Vigili del fuoco alla bonifica di spegnimento delle braci metro per metro per raffreddare il sottobosco ancora ardente.
Il responsabile dei Vigili del fuoco dell’Aquila, Gabriele Miconi, ha dichiarato:
“È proprio l’effetto carbonaia: il sottosuolo non ha avuto modo di sfogare e quindi ha permesso alla brace di allargarsi nei punti più disparati. Andandoci sopra si sente proprio il terreno caldissimo, le scarpe si sciolgono. Questo perché una grossa quantità di acqua ha tenuto covante l’effetto emergente del calore. La differenza la vediamo in modo opposto sul versante opposto, cioè nello stesso Monte Pettino, sul lato che da Nord va verso Collebrincioni”.
Nella zona l’allerta è ancora massima e tutte le squadre sono al lavoro per contrastare al’insorgere di altri roghi.