Sarà un bilancio di lacrime e sangue quello del Comune dell’Aquila, che rischia di bloccare, congelare per settimane servizi e attività, almeno fino a quando il governo non deciderà in quale decreto inserire i fondi per L’Aquila.
La questione è quella del mancato trasferimento degli oltre 18 milioni di euro dei fondi che lo Stato riserva a quei Comuni in difficoltà per forze maggiori, come è stato il terremoto dell’Aquila che ha causato la riduzione delle entrate, per le case inagibili e molte famiglie che hanno lasciato la città. Questa mattina una giunta convocata d’urgenza alle 12 dal sindaco Massimo Cialente, perché non c’è più tempo da perdere, il Comune rischia il default e i tempi per la chiusura del bilancio stringono.
L’assessore al Bilancio, Giovanni Cocciante, raggiunto a telefono, grida tutta la sua amarezza e preoccupazione per i mancati trasferimenti e la possibilità realistica di dover tagliare quanti più servizi possibili per garantire la sopravvivenza finanziaria del Comune. Cocciante azzarda una dichiarazione forte:
“C’è da ridurre il bilancio a zero – dice – mantenendo in vita soltanto l’ordinaria amministrazione e per garantire i pagamenti degli stipendi”.
Un bilancio ridotto all’osso che, nelle intenzioni dell’assessore, tuttavia, non toccherà dipendenti e personale. “Ciò che resta fuori (che dovrebbe essere approvato per la fine del mese, tra pochissimi giorni dunque) verrà inserito in variazione di bilancio ma solo dopo le entrate dello Stato”, aggiunge Cocciante. Magra consolazione per una città che non può permettersi di perdere un equilibrio finanziario mantenuto con fatica dal 2009 a oggi.
E mentre le opposizioni tuonano contro l’incapacità del Comune di “tirare la carretta” e chiedono al sindaco di fare un passo indietro, in Parlamento la senatrice del Partito democratico, il partito della maggioranza in Comune, preme affinché Matteo Renzi e il suo esecutivo trovino la strada per mantenere un finanziamento che dal post-sisma non è mai mancato. La Pezzopane ha inserito un emendamento in sede di conversione in legge di un decreto sull’Università che contiene anche un capitolo dedicato all’Aquila, in particolare al Gran Sasso Science Institute.
Solo un intervento del governo al massimo entro i 22 maggio potrà permettere all’amministrazione comunale di andare avanti e mantenere in vita attività e investimenti slegati dalla ricostruzione, quelli cioè volti a realizzare una migliore qualità della vita dei suoi cittadini. Intanto però, si fa sempre più concreta l’ipotesi di aumento del 20% della Tari in autunno.