La foto, pubblicata sulla bacheca Facebook di Marco Forconi, sta facendo il giro del web: un uomo dorme in strada, a Pescara, in pieno giorno. Storia di degrado e disperazione.
Forconi, responsabile per l’Abruzzo di Forza Nuova, ha pubblicato la foto sulla sua bacheca Facebook: siamo in pieno centro, a Pescara, in via L’Aquila, dove un uomo dorme sul marciapiede, su una specie di lenzuolo. Una storia di degrado che non è l’unica in città, poiché sempre più spesso si assiste a scene come queste, proprio nel centro cittadino, con disperati che dimorano sotto i portici o gli androni dei palazzi, dormono per terra, tra stracci e qualche residuo di cibo.
“L’ho aiutato perché stava male, credo sia caduto e sanguinava dal naso, – scrive Forconi sul suo profilo Facebook – gli ho potuto dare solo una bottiglietta d’acqua. Per quanto possa umanamente dispiacermi, – prosegue Forconi – se fossi sindaco interverrei personalmente a sanare certe situazioni di degrado, (per i buonisti, socialmente non conformi)”.
Sono sempre di più i senza fissa dimora che vivono al limite del possibile, non solo nei tunnel della stazione ferroviaria, ma anche, come si vede nella foto, in pieno centro e in pieno giorno, tra l’indifferenza dei passanti o l’attenzione da parte di qualcuno, con qualche spicciolo magari un po’ di cibo. C’è da dire che in città sono attive le varie associazioni e le mense, come quella della Caritas e di San Francesco, ma c’è chi ha gettato la spugna e chi vive nella solitudine e nel degrado più assoluto, per scelta, soprattutto per necessità. Non sono solo stranieri, anche italiani piegati da disgrazie, da una vita sfortunata o da scelte sbagliate, da condizioni economiche che non permettono nemmeno la sopravvivenza. Accade a Pescara, vicino a piazza Salotto o nei pressi di corso Vittorio, zone centrali che dovrebbero essere il biglietto da visita della città. Accade che un essere umano dimori per terra, su un marciapiede: le contraddizioni della società del benessere, se questo è un uomo, giudizio a parte, il popolo di Facebook si unisce in un’unica voce: si provveda.