A Pescara il Ferragosto è multietnico

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A Pescara il Ferragosto è multietnico: tra turisti italiani e stranieri, figli e nipoti di emigranti che tornano e i residenti che pensano alla tradizionale gita fuori porta, tempo permettendo.

Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti, in sostanza era il riposo dell’imperatore Augusto che avevo istituito tale festa per abbinarla alle altre del mese, dopo la fatica dei lavori nei campi. Insomma, una sorta di propaganda “elettorale” ante litteram da parte dell’Imperatore romano. Inizialmente il Ferragosto cadeva il primo giorno del mese, lo spostamento al 15 agosto si deve alla Chiesa cattolica che volle far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa dell’Assunzione di Maria.

Tradizionalmente, Ferragosto, è la gita fuori porta e in compagnia, anche se quest’anno le previsioni meteo indicano tempo incerto. A Pescara la festa è multietnica, tra turisti stranieri che non hanno la tradizione del 15 agosto, turisti italiani, figli e nipoti di emigranti che tornano, e gli… “stanziali” che pensano di lasciare le spiagge, almeno per un giorno, e andare ad alta quota: d’altronde, in Abruzzo è un attimo. Ma c’è anche chi lavora e chi fa volontariato.

Dunque se i turisti affolleranno (si spera) il nostro mare, i Pescaresi prediligeranno la montagna. Il Ferragosto segna un po’ lo spartiacque tra l’estate e l’autunno, sperando che di acqua… almeno il 15, non se ne veda piovere dal cielo.

Il servizio del Tg8