Il direttore della U.O.C. di Virologia e Microbiologia della Asl di Pescara, il dottor Paolo Fazii, fa il punto sul Covid in Abruzzo e illustra gli scenari che potrebbero aprirsi in autunno.
Il dottor Fazii parla di “discreta circolazione del virus attualmente in Abruzzo che però non dà grosse manifestazioni, al limite osserviamo malattie da raffreddamento con lievi rialzi febbrili e fortunatamente pochi sono i casi per i quali è richiesta l’ospedalizzazione. Questa è una situazione che ci fa stare tranquilli adesso ma che ci preoccupa per il futuro perché abbiamo visto cosa è successo. Dobbiamo pensare all’autunno e ai mesi di ottobre novembre nonché all’inverno. A mio giudizio – dice Fazii – non accadrà la situazione terribile dello scorso anno, in primis per via dei vaccinati. Sicuramente dobbiamo far circolare il virus il meno possibile ma d’altra parte questa malattia può essere combattuta con il vaccino. Purtroppo, al momento, farmaci anti virali non esistono anche se ci sono progressi in tal senso, grazie a degli studi che si stanno effettuando per trovare una cura”. Il dottor Fazii vuole ribadire ancora una volta, però, che anche chi è vaccinato può contrarre il Covid seppure con possibilità inferiore e in maniera blanda e contagiare poiché “questi vaccini non vanno a sterilizzare le alte vie respiratorie ma le basse, questo è comunque un dato importante perché il virus non va a incidere sui polmoni, evitando le polmoniti interstiziali e dunque difficilmente le persone vengono ricoverate. La vaccinazione ci protegge dall’ospedalizzazione e della morte. In Italia gira la variante Delta che ha una capacità infettante molto elevata. Alta infettività e alta carica virale”. Il virologo parla poi di prospettive per un vaccino statunitense, il Novavax, molto convenzionale con studi promettenti e sembra che possa sterilizzare le alte vie respiratorie, potrebbe arrivare in Europa già in autunno e dunque proteggere dal contagio. Fazii invita alla prudenza per il Ferragosto: evitare le aggregazioni, poi indossare la mascherina negli ambienti chiusi, all’aperto si può anche toglierla pur rimanendo a debita distanza dall’interlocutore. “Secondo me – conclude Fazii – sarà un autunno meno caldo sul fronte di contagi gravi rispetto a quello dell’anno scorso, soprattutto se si riuscirà a raggiungere una elevata quantità di vaccinati, ci si ammalerà di più di raffreddore ma non di polmonite interstiziale. Certo mi aspetto una circolazione del virus, come si sa, rispetto alla stagione estiva, ci saranno soggetti che dovranno essere ospedalizzati ma auspico un minor numero di decessi”.
L’Intervista del Tg8 al dottor Paolo Fazii