Sono diventate amiche stando insieme in una stanza di ospedale dove hanno lottato con il Covid, Stefania e Marianna raccontano la loro storia e fanno un appello ai giovani: “Il virus circola ancora, non è un raffreddore, state attenti.”
Durante la presentazione del volume del noto fotoreporter Marco Lussoso, che attraverso gli scatti ha documentato il lavoro straordinario del personale sanitario e la degenza dei malati all’ospedale di Pescara, c’è una storia che racconta quella di Stefania. “Sono stata fortunata – dice – perché nonostante i giorni passati in ospedale ho incontrato persone straordinarie. Ho in mente scene di gioia ma anche di dolore, di chi è guarito e di chi non ce l’ha fatta. Non auguro a nessuno di stare con l’ossigeno. Il Covid non è un raffreddore. Bisogna continuare a non abbassare la guardia.” Marianna se l’è vista peggio, dopo essere svenuta a casa, è arrivata in ospedale, la situazione è precipitata ed è stata ricoverata prima in terapia intensiva e poi in rianimazione. In coma farmacologico per 15 giorni: “Ho resettato la mente appena mi sono svegliata. Poi i medici mi hanno raccontato l’accaduto. Voglio ringraziare dottori, infermieri, personale sanitario, c’è chi di loco che con il cellulare mi hanno permesso, tra l’altro, di fare una video chiamata a mia figlia per il compleanno e voglio ringraziare, in particolare, lo staff del professor Parruti.” Marianna fa di nuovo un appello accorato a tutti, soprattutto ai giovani: “Io ci sono passata, ho rischiato tanto, non abbassate la guardia, prendete ancora tutte le precauzioni, le mascherine, la distanza di sicurezza, evitate gli assembramenti, perché il Coronavirus non è una banale influenza.” Ora Stefania e Marianna stanno bene ma vogliono testimoniare ciò che hanno vissuto, i momenti difficili, l’angoscia e la paura. Si stringono in un “abbraccio” ideale al grido di: “Viva la vita!”
Il servizio del Tg8