Che con Ancona non volessero stare era già chiaro: l’assegnazione dell’Abruzzo all’Autorità Portuale dell’Adriatico vede da sempre il no di sindacati, associazioni di categoria e Confindustria. Ora però Civitavecchia sembra più vicina.
Il cambio di Autorità Portuale, che sembrava impraticabile perché rischiava di escludere l’Abruzzo dalla Zona Economica Speciale, con grave danno per l’economia regionale, potrebbe avere nuove chance. Sull’argomento, alla fine di marzo, era intervenuto Michele Lombardo, segretario generale Uil, avanzando una lettura diversa e più favorevole all’ipotesi di un corridoio adriatico-tirrenico:
“Poiché Civitavecchia è un porto della rete trans-europea dei trasporti, la ZES Abruzzo può collegarsi perfettamente al porto laziale. La zes è un’iniziativa strategica, ma può e deve esserlo ancora di più se collegata al corridoio tirreno-adriatico, che in questo modo andrebbe a riequilibrare i rapporti tra costa e aree interne nella nostra regione. La ZES, nella trasversalità, favorisce lo sviluppo del traffico merci tra i due mari Tirreno e Adriatico e gli scambi con la penisola Iberica da una parte e i Paesi Balcanici dall’altra. Lo sviluppo armonico e funzionale ad un progetto di crescita ha bisogno di una gestione unica dei traffici in entrata e in uscita tra i due mari e questo comporta la necessità di disporre di un’unica Autorità di Sistema Portuale: da qui la necessità dell’accorpamento dei porti di Ortona e Pescara ai porti di Roma (Civitavecchia). Le due regioni dipendono già da un’unica Direzione interregionale delle Agenzie delle Dogane e Monopoli e da un’unica Direzione interregionale alle Opere Pubbliche, in capo al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Un’Autorità di Sistema Portuale dei porti di Roma (Abruzzo-Lazio) faciliterebbe il riconoscimento, da parte della Commissione Europea, di un corridoio Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Pescara-Ploce, inserito nelle reti trans-europee dei trasporti con conseguente possibilità di accesso agli ingenti finanziamenti per lo sviluppo infrastrutturale della nostra regione”.
Ieri il tema è tornato sul tavolo: Confindustria Chieti Pescara ha riunito associazioni e sindacati che da sempre sostengono il passaggio da Ancona a Civitavecchia, proprio per dare pieno sviluppo della ZES.
Di seguito il testo del documento sottoscritto da CONFINDUSTRIA CHIETI PESCARA, CNA ABRUZZO, CONFESERCENTI PESCARA, CONFESERCENTI CHIETI, CONFARTIGIANATO PESCARA, CONFCOMMERCIO PESCARA, CGIL, CISL, UIL ABRUZZO.
“Le aree da includere devono essere in piena disponibilità per la crescita delle imprese e devono diventare un asset strategico per l’intera regione, a completamento della trasversalità. Se non ci si attiva a breve, l’asse trasversale potrebbe essere realizzato in altri territori, relegando ancora l’Abruzzo a posizioni marginali nell’economia italiana. – si legge nella nota di Confindustria – È il momento di passare ai fatti: è questo quello che le associazioni datoriali unite ai sindacati chiedono all’unisono alla nuova Giunta Regionale. Un vero progetto di sviluppo per il nostro territorio, che rischia di venire vanificato dalla burocrazia. 180 milioni di investimenti dall’Europa sono a portata di mano, dobbiamo agire perché raggiungano la nostra Regione. È una responsabilità storica della politica tralasciare questa opportunità per scegliere una via diversa che è solo miope e riduttiva. Autostrada per Roma, Interporto di Manoppello e di Avezzano sono infrastrutture perfette per completare l’asse Tirreno Adriatico nell’ambito dei corridoi europei. La trasversalità tirreno adriatica, ricordiamolo, aveva già incassato il sostegno dei governatori di Abruzzo e Lazio (D’Alfonso e Zingaretti) in una lettera di intenti firmata il 24 febbraio 2016: ora i nuovi governi di Lazio e Abruzzo hanno il compito di inviare al Ministero una nota che renda effettivo l’iter per il passaggio della competenza dell’autorità portuale da Ancona a Civitavecchia.
Siamo nella fase di revisione dei corridoi Ten-T, come nuove vie della seta sono portatori di ingenti opportunità di sviluppo dall’Europa. Il Ministro dei trasporti ha il compito urgente di legittimare la trasversalità riconoscendo una nuova governance dell’asse Pescara/Ortona/Vasto-Civitavecchia. Sono aspetti strettamente interconnessi che porteranno un ingente sviluppo economico dell’Abruzzo.
Il governo ha ora individuato delle risorse da destinare alle ZES, le Regioni dovranno poi deliberare contributi aggiuntivi. Il segnale è chiaro: le ZES stanno per partire e non sono a tempo indeterminato, la questione TEMPO è fondamentale. Gli operatori esprimono urgenza perché, nella mancanza di chiarezza sulle competenze, l’erogazione delle risorse dell’autorità di sistema stenta a decollare limitando investimenti nei porti abruzzesi, necessari al pieno svolgimento delle attività imprenditoriali.La ZES nella sua finalità normativa interverrà anche per valorizzare lo sviluppo del traffico merci tra i due mari Tirreno e Adriatico: la posizione geografica di Lazio e Abruzzo risulta particolarmente favorevole e altamente funzionale agli obiettivi di sviluppo dei trasporti intermodali tra la Penisola Iberica e l’area Balcanica, l’est Europa e il Medio Oriente. In quest’ottica un’unica Autorità di Sistema Portuale non solo è la soluzione più coerente con la ZES, ma faciliterebbe il riconoscimento, da parte della Commissione Europea, di un corridoio Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Pescara-Ploce tra le reti transeuropee dei trasporti. Un’opportunità per accedere ad ingenti finanziamenti e far crescere il sistema infrastrutturale Abruzzese. Il nostro territorio peraltro è già ricco di infrastrutture per la connettività: due porti di rilevanza nazionale, due porti regionali, l’autoporto di Avezzano, l’Interporto Val Pescara – che gode di una uscita autostradale sulla A25 appositamente dedicata, quella di Manoppello, con una superficie di 959.000 mq. che ospita ogni tipo di merce – l’Aeroporto internazionale d’Abruzzo – ubicato a 4 Km dal centro di Pescara direttamente sulla SS5 Tiburtina Valeria, fulcro per il turismo e con un servizio cargo da sviluppare – tutti non lontani dall’ autostrada A24, che ha ancora forti potenzialità di sviluppo in termini di traffico. Sta a noi costruire con queste tessere e con il giusto collante la visione della connettività abruzzese.
Chiediamo alla politica di assumersi la responsabilità davanti alla storia e al futuro degli abruzzesi di questa scelta. È su quest’asse Pescara/Ortona/Vasto-Civitavecchia che si possono realizzare gli interessi più generali dell’economia regionale e nazionale, favorendo lo sviluppo delle connessioni funzionali ai flussi di merci e persone, in grado di generare valore aggiunto sul territorio. In tale ottica, risulta indispensabile integrare la rete europea dei trasporti, valorizzandone l’intermodalità e incrementando nuove linee delle Autostrade del Mare, per spostare merci dalla gomma all’acqua e al ferro e perseguire benefici economici, ambientali e di maggiore sicurezza. Un territorio con buone infrastrutture è più attrattivo per le imprese.
Siamo a disposizione del Presidente Marsilio per ogni collaborazione possibile, ma è ormai indifferibile che il nuovo governo regionale Abruzzese rinnovi l’intesa con il Lazio e chi si faccia portavoce con il Ministro Toninelli e il governo nazionale per evitare che l’Abruzzo resti tagliato fuori. Attivare il corridoio significherà per le province di Chieti e Pescara diventare la piattaforma logistica del centro Italia: il nostro aeroporto e le altre nostre infrastrutture diverrebbero, di fatto, interconnesse strettamente alla rete logistica a servizio dell’area di Roma e del Centro Italia”.