Bimbo muore dopo intervento: risposte tra 30 giorni

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Bimbo della provincia di Pescara muore dopo intervento a Firenze: da autopsia non tutte risposte. Tra 30 giorni la relazione del medico legale.

Occorrerà aspettare la relazione finale del medico legale, la dottoressa Gloria Manetti, per avere risposte più chiare sulla morte del bambino di 10 anni, originario della provincia di Pescara, deceduto sabato scorso all’ospedale Meyer di Firenze dopo due interventi neurochirurgici. L’autopsia, disposta dalla procura di Firenze dopo la presentazione di un esposto da parte dei familiari del piccolo, è stata fatta ieri ma, secondo quanto appreso, non avrebbe dato tutte le risposte necessarie. Il bambino era stato sottoposto a un primo intervento dai sanitari del Meyer una ventina di giorni ma gli stessi medici avevano sospeso l’operazione per la scoperta di una possibile grave patologia. Poi, dopo gli accertamenti, la decisione di un nuovo intervento chirurgico che il bimbo non è riuscito a superare.

Intanto è rientrata a Bolognano da Firenze, questo pomeriggio, la salma del bambino pescarese di 10 anni morto nei giorni scorsi all’ospedale pediatrico Meyer. La camera ardente è stata allestita nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, in località Piano d’Orta, dove il bambino viveva con la famiglia. Nella stessa chiesa, domani, alle 10, verranno celebrati i funerali. A seguire, la tumulazione, nella cappella di famiglia. Per domani il sindaco di Bolognano, Silvina Sarra, ha proclamato il lutto cittadino. Sgomento e dolore nel piccolo comune del Pescarese.

Il primo cittadino lo ricorda come un bimbo “bellissimo, accattivante, sempre sorridente, educato e ben inserito, come la famiglia. Era biondo – aggiunge Sarra – aveva due occhi celesti bellissimi e un sorriso straordinario. Siamo tutti increduli”. Il piccolo era stato ricoverato per un delicato intervento neurochirurgico – il secondo nel giro di poco tempo -, ma i medici del Meyer una volta in sala operatoria, una ventina di giorni fa, avevano deciso di sospendere l’operazione avuta la sensazione che il bambino fosse affetto da una ben più grave patologia. Per questo l’operazione era stata sospesa e il bimbo era stato riportato in reparto. Durante la degenza era stato sottoposto a numerose indagini diagnostiche, comprese quelle genetiche, per verificare l’origine della patologia. La settimana scorsa le sue condizioni sarebbero peggiorate e i sanitari avrebbero deciso di sottoporlo a un secondo intervento, poi sospeso.