Caso Bussi, ricorso Codacons per “danno da timor panico”: domani, 24 settembre, si terrà a Francavilla assemblea per azione collettiva.
“Abbiamo pensato di promuovere un ricorso collettivo, rispetto al quale hanno manifestato interesse già un centinaio di persone, per dimostrare che sulla vicenda di Bussi sul Tirino i cittadini non hanno l’anello al naso e hanno a cuore il loro territorio e la loro salute”. Così Vittorio Ruggieri, vice coordinatore del Codacons Abruzzo, spiega il senso dell’assemblea pubblica che si terrà domani, sabato 24 settembre, alle 16.30, all’Hotel Corallo di Francavilla al Mare. Nel corso dell’incontro, al quale prenderanno parte gli avvocati Ludovico e Rodolfo Berti e il medico legale Andrea Mancini, sarà illustrato nel dettaglio l’iter che l’associazione dei consumatori intende seguire per intentare il ricorso.
“L’azione legale farà perno sulle quattro sentenze con le quali il giudice di pace di Chieti ha condannato l’Aca Spa a risarcire quattro utenti, con 5.000 euro ciascuno, per danno da timor panico, in seguito alle note vicende dell’inquinamento dei pozzi Sant’Angelo di Bussi – spiega Ruggieri – Le persone che hanno contratto malattie neoplastiche o che hanno vissuto nel timore di contrarle, potranno far valere i propri diritti”. L’esponente del Codacons sottolinea infatti che “le sentenze, dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione sul caso Icmesa e del Tar Lazio sull’avvelenamento delle acque in alcuni comuni laziali, costituiscono il terzo precedente in materia e consentono di ricorrere a tutti coloro che hanno assunto acqua dell’acquedotto Fonte Giardino e che possono provare di aver sofferto il cosiddetto danno da timor panico”.