Momenti di tensione, oggi pomeriggio, nel carcere di Pescara dove un detenuto ha dato alle fiamme la propria cella. Alcuni agenti intossicati, intervenuti i Vigili del Fuoco. A darne notizia il segretario OSAPP Beneduci.
Verso le ore 16.00 di oggi, un detenuto di nazionalità italiana, con problemi psichiatrici, ha incendiato la cella dove si trovava ristretto, nel carcere di Pescara e malgrado l’immediato intervento del personale di Polizia Penitenziaria, per i problemi che l’incendio stava causando e per evitare ulteriori conseguenze, si è dovuto richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco, e allo stesso tempo procedere all’evacuazione degli altri detenuti presenti in sezione. Alcuni Agenti di Polizia Penitenziaria sono rimasti intossicati e sono ancora sotto il controllo medico. A darne la notizia è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che prosegue :
“Nella sezione in questione sono allocati detenuti allontanati da altri settori e che manifestano disturbi di natura psichiatrica. Preoccupante peraltro il fatto che a seguito dell’incendio sarebbero state disponibili scarsi dispositivi di protezione individuale. Al di là dei motivi delle irrequietezze e delle ‘proteste dei detenuti’ – prosegue il leader dell’O.S.A.P.P. – la situazione del carcere di Pescara sta diventando incandescente proprio per la presenza massiccia di detenuti con problemi psichiatrici ed è l’ottimo personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella struttura a pagarne le più dirette conseguenze. Peraltro – conclude Beneduci – preoccupa il fatto che istituti penitenziari quali quello di Pescara, di regola non investiti da particolari eventi critici riguardo l’ordine e la sicurezza interni malgrado il sovraffollamento, inizino a manifestare anch’essi quei segnali tipici della disgregazione e della disorganizzazione propri del sistema penitenziario italiano, in concomitanza da un lato, con la crescente presenza di detenuti affetti da disturbi di natura psichica (che in carcere non avrebbero dovuto esserci vista la legge di chiusura degli OPG) e d’altro canto in ragione di una progressiva carenza negli organici del personale di
Polizia Penitenziaria che per errori del passato governo e dell’ancora attuale amministrazione investe ogni settore e servizio nelle carceri del paese”.