La Cina ha accolto lui, nel bene e nel male, dovremmo essere altrettanto accoglienti ed evitare ogni tipo di discriminazione: è il pensiero dei genitori di Lorenzo Di Berardino – il giovane abruzzese appena rientrato da Wuhan.
Non era facile, nei panni dei genitori di Lorenzo – Alessandra Genco e Giulio Di Berardino – mantenere intatti saggezza ed equilibrio, eppure eccoli: nessuna demonizzazione dell’Oriente, nessuna rivendicazione fuori luogo, solo tanta tanta lucidità e – va da sé – l’amore di sempre per il proprio figliolo e il rispetto assoluto per le sue scelte, di oggi e di domani.
“Non ho alcuna rivendicazione da fare – spiega mamma Alessandra – per quanto mi riguarda il governo italiano si è subito mosso, la Farnesina e l’ambasciata italiana a Pechino italiana sono sempre state in contatto con Lorenzo; a noi, telefonicamente, hanno dato tutte le informazioni di cui avevamo bisogno. Credo che in questo momento in Italia stiamo vivendo un momento molto particolare. Il concetto del diverso da sé, dell’altro, sta diventando un problema sociale. Si fa dell’inutile terrorismo psicologico, mentre io ritengo che la diversità sia un bene prezioso per tutti, quindi dare addosso in questo momento e gridare al lupo al lupo nei confronti persino dei bambini cinesi è qualcosa che non ci fa merito come Italiani. Credo invece che la solidarietà e l’accoglienza dovrebbero essere i primi elementi che contraddistinguono una civiltà importante come la nostra, che in questi giorni ha anche ricevuto il consenso mondiale per una scoperta fatta nel nostro Paese”.
Il papà di Lorenzo aggiunge:
“Certo avremmo voluto un epilogo diverso (Lorenzo ha appena terminato i cinque mesi all’estero concessi ottenuti con borsa di studio) però anche in questo è stata un’esperienza ulteriore che sicuramente gli ha permesso anche di conoscere aspetti più particolari della Cina. Oltre all’accoglienza delle persone e alla bellezza dei luoghi, ora conosce anche la loro capacità di organizzarsi efficientemente e in breve tempo per fare fronte all’emergenza”.