Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha accolto con favore l’ordinanza del presidente Marsilio che ha inserito il Capoluogo Adriatico in una zona “semiarancione”, con limitazione negli spostamenti ma bar e ristoranti rimangono aperti fino alle 18.00. L’intero Abruzzo, però, sembra poter tornare in arancione.
Il primo cittadino, Carlo Masci, commenta l’ordinanza a firma del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che da ieri e per 14 giorni applica tale misura restrittiva non solo a Pescara, anche a Spoltore, Francavilla al Mare e Montesilvano. Ma non si esclude che l’intera regione possa andare in fascia arancione a causa dell’aumento dei contagi della variante inglese soprattutto nell’area metropolitana Chieti-Pescara. In quel caso anche per Pescara scatterebbero restrizioni maggiori come la chiusura dei locali, attivi solo asporto e consegna a domicilio. Intanto Masci firma una ulteriore ordinanza che impone il divieto di stazionamento e consumazione fuori dagli esercizi commerciali. La decisione verrà presa dalla Cabina di regia e se l’ordinanza del Ministro sarà pubblicata sabato, la nuova disciplina potrebbe scattare da domenica.
Intanto sulla ordinanza di Marsilio, Masci:
“In questo modo, – dice il sindaco Masci – ci sarà meno pressione sulla città e spero che il prossimo fine settimana non vedremo più le scene di sabato scorso”. Masci fa riferimento agli assembramenti e alle risse, in particolare nella zona di piazza Muzii, uno dei luoghi della movida per eccellenza.
Il sindaco di Pescara vede di buon occhio anche il fatto che bar e ristoranti continuino a restare aperti fino alle 18.00. Resta, comunque, il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00. Insomma, Masci la definisce una zona “gialla-rafforzata” e visto l’andamento dei contagi, spera che tale iniziativa possa contribuire a ridurre i casi di positività. Alla base del repentino aumento dei numeri ci sarebbe la circolazione diffusa della variante inglese del Coronavirus, considerata più contagiosa del 70%. Una situazione che deve essere arginata nell’immediato: secondo uno studio, infatti, il territorio provinciale di Pescara è al terzo posto in Italia per quanto riguarda l’incidenza di casi in rapporto alla popolazione.
Ma cosa prevede l’ordinanza?
a) divieto di ingresso/uscita nel e dal comune, eccetto che per caso comprovato da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o per motivi di salute;
b) divieto di stazionamento e assembramento nelle piazze, nei centri storici ed in prossimità degli esercizi commerciali;
c) rigoroso rispetto delle regole vigenti sul contingentamento d’ingresso in tutte le attività commerciali.
Ma, ripetiamo, se l’Abruzzo dovesse essere collocato da ordinanza ministeriale in zona arancione, anche per Pescara scatterebbero i divieti previsti da questo “colore”.
Il servizio del Tg8