Il 50% dei casi di Coronavirus accertati giovedì e venerdì scorsi nelle province di Pescara e Chieti è dovuto alla variante inglese.
La conferma di ciò che era già emerso come sospetto arriva dalla seconda fase dello studio voluto dall’Iss, nell’ambito della quale è stato eseguito il sequenziamento. Dall’indagine emerge, inoltre, che la percentuale sale addirittura al 58% considerando solo la provincia di Pescara. A illustrare all’ANSA gli esiti dello studio è il direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti, Liborio Stuppia, secondo cui “la variante inglese sta gradualmente rimpiazzando” il virus iniziale.
Dalla prima parte dello studio, pochi giorni fa, era emerso che la metà dei casi delle due province era riconducibile ad una variante, con il sospetto che si trattasse di quella inglese. Il lavoro successivo ha di fatto confermato le prime ipotesi. Mentre andrà avanti la ricerca della variante inglese sui tamponi che risulteranno positivi, gli esperti si occuperanno anche del sequenziamento dei campioni che non presentano quella variante, con l’obiettivo di escludere la presenza di altri tipi, come la brasiliana o la sudafricana.
La particolarità, secondo Stuppia, è che, per quanto riguarda i casi riconducibili alla variante inglese, in Abruzzo ci sono “due province in linea con il dato nazionale”, che è del 20% circa, cioè quella dell’Aquila e quella di Teramo, “e un’area metropolitana che, per motivi che sfuggono, inizia ad avere una prevalenza della variante inglese”. Difficile capire il perché, secondo il direttore del laboratorio: “potrebbe essere per la presenza del collegamento aereo Pescara-Londra, ma non si spiega perché altrove non sia accaduto lo stesso”.
“La variante inglese sta gradualmente rimpiazzando la precedente – afferma Stuppia – La vediamo crescere. Sui positivi totali sono sempre di più quelli dovuti alla variante. Viene da dire che senza la circolazione dell’inglese la chiusura natalizia avrebbe portato ad un livello di contagi bassissimo. Invece ora la situazione è preoccupante”. Il direttore sottolinea il grande lavoro svolto in Abruzzo sul fronte del sequenziamento: “Dal punto di vista scientifico è un risultato enorme – dice – Riusciamo a correre dietro al virus e alle varianti in tempo reale. E’ qualcosa di inimmaginabile fino a poco tempo fa”. Il laboratorio teatino è stato individuato dalla Regione Abruzzo, insieme all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise di Teramo, per le attività di sequenziamento del virus. Il primo caso positivo alla variante inglese in regione risale al 12 dicembre.