Il duplice omicidio di Pescara, da autopsia: le coltellate inferte alla gola sono quelle che hanno provocato la morte di madre e figlio, uccisi domenica pomeriggio da un cittadino ucraino.
A provocare la morte di Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, uccisi domenica pomeriggio dal cittadino ucraino Maksym Chernish in una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo, a Pescara, sono state le coltellate inferte alla gola. A stabilirlo l’autopsia eseguita oggi pomeriggio dal medico legale Ildo Polidoro, su incarico del pm titolare delle indagini, Salvatore Campochiaro. Quasi sette ore, la durata dell’esame autoptico, da cui è emerso che i colpi mortali sono stati per entrambi quelli inferti con il coltello, in particolare nella zona del collo e della gola. L’autopsia ha, inoltre, confermato che la donna è stata colpita solo dalle coltellate, mentre il ragazzo, che presenta pure lesioni da corpo contundente alla testa, anche dalla mazza da baseball utilizzata nella colluttazione e successivamente rinvenuta nel borsone abbandonato in strada dall’ucraino. A madre e figlio sono state inferte una trentina di coltellate. Il medico legale ha 60 giorni di tempo per eseguire gli esami istologici e tossicologici. Intanto, oggi, i carabinieri del Ris hanno portato a termine i rilievi all’interno della mansarda in cui e’ avvenuta la tragedia e hanno repertato diverse tracce che potrebbero essere utili alle indagini, tra cui un pezzo del manico della mazza da baseball. La donna, stando alle tracce rinvenute nell’abitazione, sarebbe stata aggredita per prima – l’ucraino al pm ha detto invece di essersi difeso – quando era ancora sulla porta di casa. La 53enne, stando alle impronte presenti sul montante della porta d’ingresso, avrebbe anche cercato di resistere quando l’omicida l’ha trascinata in casa dal pianerottolo.