Il mondo attende l’esito delle elezioni americane e il nuovo presidente. La disamina del giornalista Giulio Borrelli, attuale sindaco di Atessa già direttore del Tg1 e corrispondente da New York.
Usa 2020, è testa a testa ma il repubblicano Trump annuncia la vittoria: “Vogliono frodarci.” Biden, dal canto suo: “Nessuno oggi può dichiararsi vincitore.” Ancora diversi gli Stati in bilico. Il candidato Dem chiede pazienza ma parla di un risultato positivo. Anche il presidente uscente ipotizza la propria vittoria e taglia corto: “Abbiamo vinto ma è in corso una frode.” I legali di Biden sono già pronti al contraccolpo. Borrelli parla di una situazione di grande incertezza, ci si aspettava una valanga di voti per i democratici che non c’è stata, anzi, Trump è in testa in alcuni Stati dove, però, mancano i voti per posta. Secondo Borrelli la scelta di Biden non è stata proprio azzeccata, sia per l’età che per non essere carismatico come il suo avversario, piaccia o meno, nonostante ultra settantenne, regge anche nei confronti mediatici che sono fondamentali in caso di elezioni. Ma paradossalmente, dice Borrelli, se vincesse Trump la situazione resterebbe quella attuale, se invece la vittoria andasse allo sfidante Biden, Trump non si fermerebbe, farebbe ricorsi su ricorsi, si rischierebbe la discesa in piazza della gente, insomma una situazione non certo tranquilla che farebbe male all’America ma non solo, anche al mondo intero. Borrelli ricorda quando nel 2000 seguì la sfida tra il repubblicano George W. Bush e il democratico Al Gore che perse per pochi voti ma ammise, seppure a malincuore, la sconfitta. Con Trump, secondo Borrelli, sarebbe tutto diverso, non ammetterebbe mai una sconfitta, soprattutto se per poche preferenze.