Fira: Corte dei Conti contesta gestione esercizi 2014-2018. Marsilio e Febbo: “Nel 2019 bilancio in attivo, nel 2020 fusione.”
Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, accompagnato dall’assessore alle Attività Produttive, Mauro Febbo, è stato ascoltato oggi dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti in relazione alla indagine sulla gestione della società Finanziaria Regionale Abruzzese SpA (FIRA S.p.A.). La FIRA – dal 28 dicembre 2017 divenuta società in house providing della Regione Abruzzo – svolge un ruolo centrale nell’architettura del sistema regionale dovendo concorrere, in base allo statuto, allo sviluppo e al riequilibrio socio-economico e territoriale della Regione, alla piena occupazione e alla valorizzazione delle risorse imprenditoriali, anche mediante la compartecipazione nella gestione delle risorse europee assegnate alla Regione Abruzzo. L’analisi condotta dalla Corte Dei Conti ha portato dell’individuazione di significative criticità relative alla passate gestioni, attinenti il progressivo deterioramento della gestione finanziaria della società, che ha tentato, negli ultimi esercizi, alcuni interventi correttivi volti alla riduzione di costi interni, che non appaiono assolutamente in grado di riportare in equilibrio la gestione. Il progressivo depauperamento del capitale sociale, accumulatosi a causa di risultati costantemente negativi di esercizio per tutto il periodo considerato (2014-2018), con costante erosione del patrimonio sociale, accompagnata da una diminuzione, più sensibile negli esercizi (2017-2018) del risultato di esercizio, secondo la Corte rende necessaria l’adozione di interventi in chiave prospettica da parte della Regione, nell’esercizio delle proprie funzioni di controllo analogo. La Corte, infatti, contesta alla Regione di non aver adottato, negli esercizi precedenti (2014 – 2018) misure programmatorie e d’indirizzo idonee. Sempre in riferimento ai passati esercizi, la Corte ha rilevato una serie di criticità quali il decremento dei fondi regionali gestiti; il frequente ricorso al criterio “a corpo” con valutazione da parte della singola struttura regionale conferente; il ridotto numero di pratiche annualmente istruite dalla società, con una significativa incidenza del corrispettivo regionale per singola pratica; il formarsi di rilevanti “refluenze” di fondi regionali, indice di una possibile criticità relativa ad una non pienamente efficace attività di programmazione delle risorse; rigidità di alcune voci di spesa (in particolare il personale), che non consente di controbilanciare l’andamento negativo della gestione; costante ricorso ad incarichi esterni, anche per funzioni proprie della società e con il significativo ricorso a procedure di affidamento diretto e/o fiduciario; procedure di affidamento di incarichi alla società da parte di Regione Abruzzo, che non appaiono rispettare pienamente la ratio del Codice dei contratti pubblici; Per ciò che concerne il sistema di governance e controllo, la società, secondo la Corte dei Conti, in avvenire dovrà operare, oltre che nel rispetto delle condizioni contrattuali, anche nel rispetto della disciplina sul controllo analogo al fine di garantire una funzionalità più aderente rispetto agli affidamenti esterni. Nel suo intervento davanti la Corte, Marsilio ha rilevato che il controllo analogo regionale esercitato sull’attività gestionale e finanziaria della società, è stato rafforzato e finalizzato ad ottenere un sistema di finanziamento del credito qualitativamente migliore e in grado di raggiungere e mantenere nel tempo le sue condizioni di economicità. L’implementazione di tale sistema di controllo analogo, ha consentito di monitorare anche i costi di struttura della società, al fine di valutare se gli stessi siano congrui o se si renda opportuna l’adozione di misure di razionalizzazione, anche attraverso la fusione con altri organismi societari regionali, al fine di conseguire una riduzione dei predetti costi fissi. A tal proposito il Presidente della Regione ha sottolineato che, dopo anni di perdite di esercizio, finalmente la FIRA chiuderà il bilancio 2019 in attivo, consentendo, in questo modo, di conseguire un parziale rafforzamento del patrimonio sociale. Il presidente ha ringraziato la Corte per aver sottolineato la necessità di una razionalizzazione delle aziende che si occupano di finanziaria: “la fusione tra le due società in house (FIRA SpA e Abruzzo Sviluppo: NDR) sono state oggetto di attenzione nel programma elettorale e poi dell’attuale governo che sta producendo gli atti necessari per arrivare alla nascita di una unica società finanziaria regionale”. “Questa operazione di fusione”, ha commentato Mauro Febbo, “permetterà di ottenere una reale razionalizzazione dei costi, contenimento delle spese e snellimento delle procedure istruttorie dei bandi e inoltre darà la possibilità alla nuova società di poter vedere finalmente il riconoscimento dell’ “art. 106″ da parte della Banca d’Italia e quindi di diventare banca di investimenti del territorio e delle piccole e medie aziende”.