Non sono bastati i 5000 giovani scesi in piazza solo tre giorni fa a Pescara con il movimento globale Friday For Future e la lotta ai cambiamenti climatici: in consiglio comunale c’è chi parla di aria fritta e chi sostiene che sia prematuro e di non avere dati scientifici. Bocciata la mozione dell’opposizione.
Dall’aula consiliare di Pescara è arrivato un secco no a maggioranza, per cui la mozione principale del pacchetto verde proposto dal Pd, ispirata dalla mobilitazione globale dei giorni scorsi, è stata bocciata.
“La mobilitazione di questi giorni – ha detto nel suo intervento il consigliere Piero Giampietro, Pd – ha imposto il problema all’attenzione delle istituzioni, anche locali. Occorre spingere il parlamento e il governo a fare di più per il nostro ambiente e per dare risposte ai giovani che ci chiedono di fare il possibile per contrastare i cambiamenti climatici. Per ridurre l’impronta dell’umanità sulla Terra non basta la green economy. In passato sono già stati fatti molti errori, e da tutti gli schieramenti – ha detto – eppure non è tardi per lavorare insieme, possiamo farlo. Chiediamo l’impegno di sindaco e giunta a sottoscrivere la dichiarazione di stato di emergenza climatica e ambientale”.
La mozione, sostenuta anche dal Movimento 5 stelle, non ha superato l’esame della maggioranza consiliare di Pescara.
Tra le motivazioni addotte dai contrari, anche quella del consigliere Petrelli (“Siamo già consapevoli dell’emergenza climatica, quindi non capiamo cosa dobbiamo votare. L’impegno ci sarà comunque, approfondiremo, ma non abbiamo dati scientifici che possano indurci a sostenere la mozione”. Per il consigliere Vincenzo D’Incecco (Lega) si tratta di “Aria fritta”.
Qui sotto il commento di Claudio Mastrangelo, segretario provinciale dei Giovani Democratici di Pescara, a quanto accaduto in consiglio comunale:
“Venerdì scorso più di cinquemila ragazze e ragazzi pescaresi scesi in piazza per lo sciopero globale contro i cambiamenti climatici hanno chiesto al Comune di approvare una mozione di dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale. Lo hanno fatto con una partecipazione gioiosa ma decisa che la nostra città non vedeva da almeno cinque anni.
Immediatamente, la mattina stessa, il centrosinistra, con i consiglieri Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Giacomo Cuzzi, Marinella Sclocco e Giovanni Di Iacovo, presenti al corteo, ha recepito questa richiesta presentando un ordine del giorno che anche il Movimento Cinque Stelle ha deciso di sottoscrivere.
Un atto simbolico, certo, ma dall’estremo valore politico per una città di mare, di turismo, il cui sindaco ha appena vinto le elezioni – e con una grande affermazione di consenso – parlando di ambiente e bandiera blu.
Stamattina la doccia fredda: la maggioranza di centrodestra, noncurante della partecipazione e della richiesta che veniva da chi vivrà la città di Pescara per i prossimi 70 anni, decide inspiegabilmente di bocciare la mozione.
Insieme ai Giovani Democratici, da segretario provinciale e da candidato consigliere comunale, ho passato tutta la campagna elettorale a parlare del fatto che a Pescara una élite generazionale e con un preciso orientamento politico prende da almeno venticinque anni le decisioni sul nostro futuro senza minimamente consultarci. Ora scopriamo anche che se ne infischiano altamente quando decidiamo di far ascoltare la nostra voce, peraltro con civiltà, gioia e rispetto verso tutti.
Noi riteniamo a questo punto che ribellarsi civilmente a questa pericolosa violenza democratica è un dovere di cittadinanza e che il sindaco e i consiglieri di maggioranza debbano dare spiegazioni alla cittadinanza sul perché di questo voto contrario. Lo si deve alla democrazia, perché altrimenti nelle menti di quelle ragazze e quei ragazzi passerà il messaggio che la partecipazione democratica sia inutile.
Noi non ci tireremo indietro, perché sono in ballo il futuro e la vita di tutti noi, aldilà delle nostre rispettive bandiere di partito.
In piazza il cartello di una ragazza recitava ‘RESPECT EXISTENCE OR EXPECT RESISTANCE’ con una rosa rossa disegnata vicino. Credo che non ci siamo parole e simboli più appropriati alla volgarità istituzionale che stamattina è andata in scena a Pescara”.