Una interpretazione a dir poco forzata e un errore grossolano hanno suscitato l’ira e l’indignazione dei parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano. Informazioni errate in un testo scolastico per le scuole medie.
In un testo in uso alla scuola media, edito dalla Paravia Pearson, si legge “Il terremoto ha provocato una slavina a Farindola (nel Pescarese) che ha travolto un albergo causando 30 vittime”. L’interpretazione forzata sta nel dare per scontato il nesso causa-effetto tra terremoto e valanga. La distinzione non è di poco conto, perché comporta il rischio che l’accaduto venga considerato eventi imprevisto e imprevedibile, quindi non soggetto e non dipendente da una corretta azione di prevenzione e da una migliore gestione dell’emergenza. E’ da considerarsi errore invece l’avere indicato in 30, e non 29, il numero dei morti sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano. A sbagliare sono stati gli autori del testo di geografia PensoGeo, in particolare la sezione Terremoti dell’Appennino. I parenti delle vittime, venuti a conoscenza del libro contenete gli errori, hanno deciso di rivolgersi al ministro dell’Istruzione Bussetti e di diffidare la casa editrice. Le copie sbagliate del testo, tuttora in circolazione, sarebbero circa 15000. Nell’articolo pubblicato dal quotidiano Il Centro, a firma di Francesco Bellante, viene riportata la dichiarazione di Gianluca Tanda. A causa del crollo dell’albergo Tanda ha perso il fratello Marco, che si trovava nel resort insieme alla ragazza, Jessica Tinari, anche lei deceduta.
“Abbiamo diffidato la casa editrice a porre rimedio a questo increscioso, e facciamo finta di crederci, grossolano errore di mera stampa. Abbiamo altresì informato i ministri della Giustizia e della Pubblica istruzione del caso. Non ci fermeremo dinanzi a nulla. Hanno chiuso 29 bocche, ma ne hanno aperte tantissime altre”.