Nuovo cronoprogramma e il “caso” delle malte nei sottoservizi. Intervista al presidente della Gran Sasso Acqua Ajraldi.
Una programmazione diversa rispetto al passato, per cercare di portare avanti i lavori dei sottoservizi e del cosiddetto tunnel intelligente, nel modo più fluido possibile. A lavorare su un nuovo cronoprogramma è la Gran Sasso Acqua, stazione appaltante di quella che è la più grande opera di ricostruzione post-sisma e una delle più importanti – nel suo genere – in Italia e in Europa, e che pesa 80 milioni di euro. Dopo il primo stralcio, che sarà chiuso a breve, ce ne sarà un secondo comprensivo di 5 lotti, dunque un lavoro ancora immane che avrà l’effetto di ammodernare tutto il centro storico e l’immediata periferia sul fronte dei servizi. Ma che sta diventando un vero ostacolo per il ritorno a una via normale dei residenti e dei commercianti, tra strade chiuse, rallentamenti dovute ai ritrovamenti archeologici e, adesso, un altro enorme problema: quello dello sversamento delle malte provenienti dai cantieri della ricostruzione nelle fognature, che ostruiscono le condotte fognarie e distruggono le tubature dei sottoservizi laddove i lavori sono già stati conclusi. La Gsa non resterà a guardare, ed è già pronta con gli esposti contro le ditte responsabili e con controlli a tappeto.
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