“A Natale siamo tutti più buoni”, già, questo recita un mantra ogni anno. Ma lo siamo davvero? E se lo fossimo realmente, la Festa non potrebbe durare un anno intero?
Certo è una provocazione, anche un po’ scontata ma soffermiamoci per un minuto a pensarci: a Natale siamo più buoni perché vogliamo o perché dobbiamo esserlo? Una nota canzone pop recita “O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai.” Alcune riflessioni: anche a Natale, passeggiando per le città addobbate a festa, con le vetrine lucide e invitanti, passando davanti a un senzatetto che ci tende la mano, ci fermiamo o voltiamo lo sguardo dall’altra parte? Nei giorni che precedono la festa, nei centri commerciali, quanto spesso sbuffiamo se qualcuno ci passa d’avanti nella fila alla cassa o per chi crede, in quanti vanno a Messa, solo in questa occasione? In coda, nel traffico, quanto sbraitiamo se ci tagliano la strada, se siamo incolonnati? Nelle passeggiate per il corso delle varie città quanto ci infastidisce camminare tra la folla? O nei concerti, farsi largo tra la calca? Persino nelle recite di figli e nipoti, quanto sgomitiamo per ottenere un posto in prima fila? In ultimo, un classico, quante volte ricicliamo i regali? A vederla così, sembra che il Natale più che rasserenarci, ci faccia saltare, non di rado, i nervi. Forse perché dimentichiamo il vero significato della Festa che per chi crede non dovrebbe essere solo abbuffate, regali desiderati o disdegnati ma il Natale, per i Cristiani, dovrebbe essere la rinascita nel cuore di ognuno di noi di Gesù, Nostro Signore e il vero “festeggiato” dovrebbe essere Lui, non noi. Prendiamoci un po’ di tempo, nel silenzio e nella riflessione, i regali più belli sono di sicuro quelle preghiere spontanee, un grazie rivolto al Cielo, un pensiero per chi non è più con noi e rende il Natale sì malinconico, anche se, a pensarci bene, proprio chi ci ha lasciato, ha un posto di rilievo e in prima fila, vicino al Nascituro. A Natale siamo tutti più buoni? E va bene, anche se per un giorno, cerchiamo di esserlo davvero, con il nostro vicino di casa, con i nostri amici, i nostri cari, persino con chi non conosciamo. Almeno per un giorno, mettiamo da parte i rancori, i giudizi e i pregiudizi. Certo, non siamo Babbo Natale, ma proviamo a essere una delle sue… renne almeno. Guai a fare in questo articolo un sermone! E’ solo una piccola, microscopica riflessione affinché ci induca (compreso soprattutto chi scrive) ad esserlo, un po’ più buoni, per davvero, non solo a Natale. Ah, non dimentichiamo, ad esserlo, anche con noi stessi. Buon Natale a tutti gli Abruzzesi (pure ai cattivi, eh?).
Il servizio del Tg8