Il sindaco di Pescara Alessandrini ha incontrato una delegazione dei venditori Senegalesi proponendo soluzioni per il futuro immediato. Ma critiche sull’operato dell’Amministrazione arrivano sia da destra che da sinistra.
Alessandrini ha spiegato che c’erano motivi di sicurezza e che dunque, in maniera concorde dopo l’incontro in Prefettura, si è deciso di sgomberare le aree sulle quali insisteva il mercato etnico, di fronte alla stazione centrale di Pescara. Il sindaco ha precisato che temporaneamente, nel giro di un mese, dopo aver ottenuto i permessi soprattutto in merito alla sicurezza, si procederà a spostare il mercato nel terzo tunnel ferroviario, lì dove prima c’era un parcheggio a pagamento, occupandone solo una parte. Tutto questo in attesa che, dopo una modifica al PRG che dovrà passare in Consiglio Comunale, si provvederà ad allestire un nuovo mercato etnico nei crismi della legalità e della regolarità proprio nel tunnel in questione. C’è poi un’altra soluzione temporanea, quella di mettere a disposizione dei posti per gli ambulanti senegalesi regolari, nei vari mercati rionali. Ma per far questo occorre che ci sia un soggetto che gestisca il tutto.
Patrick Guobadia della Cgil migranti, giudica però negativamente, la possibilità di assegnare posti nei mercati cittadini, poiché, spiega, così si lavorerebbe un giorno alla settimana, solo in occasione del mercato, con una perdita economica non indifferente per tanti cittadini senegalesi che devono mantenere figli e famiglia anche nei loro paesi di origine.
Maurizio Acerbo, di Rifondazione Comunista, va giù duro nei confronti del sindaco Alessandrini:
“Ci volevano il sindaco Marco Alessandrini e il Pd – scrive Acerbo – per dare seguito agli sproloqui di Salvini. Il sindaco di #Pescara fa propria la “politica della ruspa” per sgomberare il mercatino dei senegalesi. A distanza di 9 mesi dalla scellerata ordinanza mai ritirata, emessa negli stessi giorni delle ordinanze “fantasma” sulla non balneabilità, l’amministrazione comunale non è stata in grado di allestire un’area alternativa, come si era impegnata pubblicamente a fare con le associazioni e i sindacati. Ricordiamo che solo grazie alla tempestiva azione di Rifondazione Comunista e delle associazioni dei migranti in piena estate siamo riusciti a far retrocedere amministrazione e questura dallo sgombero. Troviamo fuori luogo le dichiarazioni del sindaco perché era la sua amministrazione che avrebbe dovuto individuare un percorso prima di procedere alla firme delle ordinanze. Lo ha fatto tardivamente e senza nemmeno concretizzarle. Vogliamo ricordare che era stato a suo tempo l’attuale segretario cittadino del PD in qualità di assessore al commercio a collocare il mercatino temporaneamente nella zona dove si trova attualmente e che ancor prima il centrodestra aveva offerto ai senegalesi la collocazione nell’area di risulta. Era quindi compito delle stesse amministrazioni trovare una soluzione, ovvero allestire uno spazio alternativo. Ora siamo alla situazione per cui si susseguono voci di imminente sgombero reso possibile dal fatto che Alessandrini non ha mai revocato le due ordinanze estive.”
“Un evento atteso da due decenni dopo tante manifestazioni e blitz pacifici ma radicali”. Così Marco Forconi di Forza Nuova che dice sì allo sgombero del mercato, ma polemizza sull’operato della giunta Alessandrini perché non è riuscita a trovare una soluzione alternativa prima di dar luogo allo smantellamento del mercato. Critica, inoltre, il nuovo progetto del mercato etnico nel tunnel della stazione ferroviaria perché, a detta di Forconi, si rischia di creare un nuovo ghetto. Forconi chiede agli ambulanti di mettersi in regola e di avere gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini italiani.
Ed interviene il segretario provinciale Coisp Eugenio Zaccaro il quale fa un plauso alle forze di polizia che hanno avuto un ruolo fondamentale “nel ripristino della legalità in un’area, quella della stazione centrale di Pescara, che era diventata una sorta di territorio senza legge”.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e i vertici e i responsabili dell’ordine pubblico hanno diretto un’operazione – conclude Zaccaro – che ha richiesto un’attenzione ed una sensibilità particolare in questo momento storico in cui l’immigrazione è un fenomeno mediatico di grande rilevanza.”
Il commento di Maurizio Acerbo e Marco Forconi nel servizio del Tg8
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