Cerimonia di commemorazione oggi a Pescara dell’eccidio di Colle Pineta, dove nove giovanissimi partigiani teatini vennero trucidati dai nazifascisti.
Conoscere, ricordare e custodire i fatti: insegnanti e alunni della scuola Colle Pineta oggi sono qui per questo: rendere ancora una volta onore ai nove giovanissimi partigiani trucidati dai nazifascisti l’11 febbraio del 1944.
L’eccidio, come ogni anno, è stato commemorato questa mattina a Pescara, nella scuola intitolata ai nove martiri, dove un tempo c’era la cava d’argilla che fu teatro della strage. All’appuntamento, organizzato dal comitato provinciale Ettore Troilo dell’ANPI di Pescara, hanno partecipato anche i rappresentanti dell’associazione partigiani di Chieti, visto che i nove giovani uccisi nel 44 erano tutti teatini, appartenenti alla banda Palombaro.
Era l’11 febbraio del 1944 quando i parà tedeschi imbracciarono il fucile e fecero strage di quelle giovani vite, tutti giovani dai 128 ai 30 anni: Piero Cappelletti, Nicola Cavorso, Stelio Falasca, Massimo Beniamino Di Matteo, Raffaele Di Natale, i fratelli Alfredo e Aldo Grifone, Vittorio Mannelli, Aldo Sebastiani. La loro unica colpa era quella di non rassegnarsi, continuando a combattere per la libertà. Prima c’erano stati i rastrellamenti, le torture e i soprusi operati dal gruppo comandato dal famigerato tenente Mario Fioresi, proveniente da Mestre, il quale impartiva ordini spietati contro gli antifascisti. Un’assenza di umanità che certo non può dirsi mitigata dalla trasformazione della condanna dei nove teatini, passata dall’impiccagione alla fucilazione: atto di dolorosa clemenza ottenuto solo per l’intervento dell’arcivescovo Giuseppe Venturi.
Oggi, oltre agli alunni, ai familiari, ai docenti e alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Pescara7, Rossella Di Donato, alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Pescara Marco Alessandrini e in rappresentanza del Comune di Chieti l’assessore Mario Colantonio.
Io non era nata a ora in quegli anni però mio marito che era un ragazzino è anche i miei genitori cie’lanno sempre raccontati di quei giorni tristi che anno passati miei genitori dopo che Anna Stati scacciati dalla loro casa sei mesi I giro perle foreste con cinque figli e a pregare tanto qualche famiglia gli dava da mangiare e riposo per una notte all’alba di nuovo si camminava con la speranza che potevano salvare la sua famiglia. Ma peccato di quel che è accaduto solo un paio di settimane prima che la guerra fini .Lapiccola Elena e morta con febbre altissime .E un dolore che rimane nel cuore dei genitori che brucia tantissimo per colpa di guerra !!!!!!!!!grazie che imparate alle generazioni di oggi he la vita dei suoi genitori è Nonni non era come le loro vita di adesso che se no trovano lavoro ma c’è sempre genitori oppureNonni che lo sopportano!Grezie di nuovo????????????