A Pescara la storia di Abdul, giovane nigeriano, che non chiede elemosina ma scope e palette per pulire le strade e cercare di integrarsi con gli Italiani.
Si chiama Abdul, non ha nemmeno 30 anni, viene dalla Nigeria e vive in provincia di Pescara. Lo si può incontrare per le vie del capoluogo adriatico dove, armato di scopa, pulisce le strade cittadine. C’è un cartello vicino a lui: “Desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l’elemosina, da oggi terrò pulite le vostre strade. Vi chiedo solo un contributo di 50 centesimi per il mio lavoro. Buste, palette e altro materiale per la pulizia saranno ben accette”, questo, si legge, nel manifestino bianco che Abdul ha posto su una scatola di cartone. Non parla bene l’Italiano, solo l’Inglese, la sua lingua madre. Si sposta nelle varie vie cittadine, oggi lo si poteva trovare nei pressi di piazza Duca. In tanti si fermano a leggere il volantino su cui vi è scritto la singolare richiesta e a parlare con Abdul. C’è chi gli dà una pacca sulla spalla, chi ne apprezza la volontà di tirarsi su le maniche, chi gli offre della frutta, chi va oltre i 50 centesimi per il suo lavoro. Abdul pulisce le strade per davvero: scopa e palette alla mano, raccoglie cartacce e cicche, toglie via le erbacce dai marciapiedi, sente, così, di poter dare un contributo alla città che lo ospita. Ha perso il padre all’età di 5 anni, racconta, ed ha scelto di lasciare la Nigeria dove viveva con la madre, lui figlio unico, con la speranza di un futuro migliore, visto che, nel suo Paese, stentava a trovare un lavoro. Sembra una storia da libro Cuore post-moderno, invece è la vita reale di un giovane che ha scelto di darsi da fare, in un paese lontano dal suo, superando stereotipi e preconcetti. Non si avvicina lui per primo ai passanti ma attende che siano loro a farlo e solo dopo aver letto il suo volantino e il messaggio che vi è riportato. “Non voglio l’elemosina, – tiene a precisare sempre – ma un piccolo contributo per ciò che faccio. Voglio rendere pulite le vie e le strade della città che mi ospita, per integrarmi con i Pescaresi”, e sentirsi, magari, anche un po’ a casa.
(Nelle foto sotto Abdul)
(Il volantino con la richiesta di Abdul)