Rimasta senza casa, dichiarata inagibile, una famiglia di Alanno ha deciso di andare a dormire in tenda, nel giardino di fronte a Comune e Prefettura di Pescara, per denunciare la sua odissea.
Da venerdì scorso, una intera famiglia di Alanno, padre, madre e tre figli, tra i quali uno minorenne, ha deciso, esasperata, di vivere e dormire in tenda dopo che è stata costretta a lasciare la propria abitazione, diventata inagibile, a causa di infiltrazioni d’acqua per un canale di scolo adiacente. Francesco Roberto Cucinotta, sua moglie Alessandra Marsilii e i suoi tre figli, una ragazza di 21 anni e due ragazzi di 19 e 15 anni, si sono ritrovati improvvisamente senza un tetto e hanno deciso, un po’ per protesta e un po’ per sollecitare le istituzioni, di “accamparsi” in piazza Italia, di fronte a Comune e Prefettura di Pescara. Una odissea, quella della famiglia Cucinotta, che parte dal 2015.
“Tutto inizia con un verbale dei Vigili del Fuoco – spiega Alessandra – che certifica un cedimento fondale di casa nostra, perché c’è un canale di scolo delle acque piovane del Comune di Alanno che attraversa il terreno pur senza la nostra cessione di servitù. Noi abbiamo fatto parecchi esposti, con il canale già mal messo. Nonostante i Vigili del Fuoco abbiano invitato il Comune di Alanno a fare lavori per la messa in sicurezza della zona, il sindaco ha girato a noi il verbale perché quei lavori li facessimo noi, lavori pubblici però, a quanto pare.” E da lì una vicenda che si complica ancora per i Cucinotta.
A causa di infiltrazioni d’acqua ed altre problematiche dovute a quel canale, la loro abitazione è stata dichiarata di fatto inagibile con il divieto di utilizzo. Alla famiglia viene assegnata una casa popolare ad Alanno piena di umidità e muffa e i due coniugi si rifiutano di andarci a vivere, anche perché uno dei suoi tre figli soffre di asma. La famiglia fa richiesta di mobilità con la speranza di vedersi assegnare un’altra casa popolare a Pescara. Nel frattempo, padre, madre e i tre figli trovano ospitalità nelle strutture della Caritas e in un albergo, che però sono costretti ben presto a lasciare. Il 5 giugno scorso, arriva documento con il quale si impone alla famiglia di accettare entro 24 ore la casa popolare di Alanno. Ma i coniugi Cucinotta rifiutano la casa popolare ad Alanno, proprio per i problemi del figlio. Il vice sindaco di Pescara, Antonio Blasioli, precisa di aver incontrato giorni fa la famiglia che, però, non essendo residente in città, non ha diritto all’alloggio popolare a Pescara. Ma Alessandra Marsilii, a sua volta, ribatte che in base a una legge regionale del ’96 (articolo 15) si esula dai requisiti fissati per le graduatorie, circa l’assegnazione di un alloggio provvisorio per calamità che non può superare la durata di 2 anni. Tant’è che la famiglia Cucinotta ormai è esasperata, chiede al Comune di Alanno di intervenire per mettere in sicurezza almeno le zone adiacenti alla loro casa di proprietà, dove insiste il canale: “Abbiamo perso la nostra casa e anche il lavoro, poiché stavamo per aprire una pizzeria e un ristorante, chiediamo un incontro al Prefetto di Pescara”. Intanto arriva la solidarietà dei Pescaresi che si fermano in piazza Italia, dove ora la famiglia vive, per informarsi sulla loro storia. Alessandra chiede almeno una tenda più grande, visto i problemi alla schiena del marito, e di trovare la parola (lieto) fine ad una vera e propria odissea.