Il Tar dell’Aquila ha annullato le elezioni del giugno scorso a Rocca di Mezzo, vinte per appena 10 voti dal sindaco uscente Mauro Di Ciccio, accogliendo il ricorso presentato dallo sconfitto, l’ex sindaco Emilio Nusca.
Il 12 ottobre scorso il tribunale amministrativo aveva disposto la verifica della corrispondenza dei dati registrati sulle diverse copie dei verbali. All’esito di quest’ultima operazione, svolta da un funzionario della prefettura, sarebbero emersi errori commessi in sede di scrutinio in uno dei due seggi, tanto che lo stesso Tar ha disposto l’invio della sentenza appena emessa alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Di Ciccio, difeso dall’avvocato Carlo Benedetti, ha già fatto sapere che farà ricorrerà al Consiglio di Stato.
Il sindaco neo eletto in una nota afferma che “Relativamente alla Sentenza resa dal Tar Abruzzo in data 20 dicembre 2017 che ha annullato le elezioni tenutesi a Rocca Di Mezzo il giorno 11 giugno 2017 ritengo doveroso fornire alcune precisazioni. La Sentenza ha preso in considerazione errori, omissioni ed incongruenze nella compilazione del verbale riassuntivo delle operazioni elettorali del seggio n°1. Tali incongruenze sono riferibili esclusivamente a “disattenzioni” del Presidente di seggio e si riferiscono ad attività di compilazione, registrazione e calcolo e non alla legittimità delle operazioni di voto, peraltro, mai messe in discussione. Al riguardo si rileva che non risulta contestata nel merito alcuna scheda elettorale. Il Presidente, dice la Sentenza, ha trascritto in modo erroneo e incongruo i dati riferiti al numero dei votanti, delle schede consegnate dalla Prefettura e delle schede complessivamente autenticate. In particolare si è constatata la non corrispondenza tra le schede scrutinate e quelle autenticate, dalla quale il Tar ha dedotto la illegittimità del voto. Non c’è stato alcun riconteggio delle schede attribuite a me ed al candidato – ricorrente Emilio Nusca: rimane inalterata, quindi, la scelta di voto espressa legittimamente dagli elettori di Rocca di Mezzo. Rilevo infine sommessamente e ad ogni buon conto il dato oggettivo ed indiscutibile che il Presidente del Seggio n°1 è il cugino di primo grado del ricorrente. Specifico ho già dato mandato ai miei legali di inoltrare immediatamente il ricorso presso il Consiglio di Stato per la riforma della Sentenza citata.Rilevo con rammarico che la situazione che si è venuta a creare comporterà inevitabilmente il blocco della attività amministrativa con grave danno per i cittadini di Rocca Di Mezzo”.