“Centrale idroelettrica sul Vomano: il Comitato VIA della Regione Abruzzo conferma le difformità e riapre la procedura di V.I.A.”, lo riferisce la Stazione Ornitologica Abruzzese.
“Il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo – si legge in una nota – nella riunione di lunedì scorso ha confermato pienamente i contenuti degli esposti della SOA del 17 febbraio, 18 maggio e 9 giugno circa le difformità nell’esecuzione della centrale idroelettrica sul Vomano rispetto al progetto approvato.
Questo il giudizio del V.I.A. “E’ necessario presentare uno Studio Preliminare Ambientale finalizzato alla valutazione degli impatti derivanti dalle modifiche, realizzate e da realizzare, che rendono il progetto difforme da quello già valutato con Giudizio n. 2257 del 2013, anche al fine di valutare quanto prescritto dai commi 2 e 4 dell’art 29 del D.lgs.152/06 e smi. Si richiede un particolare approfondimento circa la realizzazione dei dreni, la movimentazione delle terre e rocce di scavo, il posizionamento delle opere e di quanto altro realizzato in difformità. Infine, dovranno essere presentati appositi indicatori che quantifichino gli effetti sulle componenti ambientali determinati dalle opere, sia già realizzate che da realizzare, nonché dallo slittamento del cronoprogramma previsto per le attività.”
Da un lato è una conferma su tutta la linea di quanto rilevato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese nei suoi sopralluoghi, con tanto di immagini dal drone. Dall’altro, però, rischia di essere solo un escamotage per non intervenire come previsto dalla legge. Infatti se si rilevano difformità, il comma 2 dell’art.29 del D.lgs.152/2006 citato dallo stesso Comitato V.I.A. prevede ben altro e cioè, che il Comitato V.I.A., una volta accertate le difformità, sulla base della gravità delle stesse, proceda secondo tre possibili modalità:
-alla diffida per eliminare le inosservanze;
-alla diffida con sospensione dei lavori;
-o alla revoca del provvedimento.Nulla di tutto ciò ha stabilito la regione che invece ha attivato d’ufficio una procedura di verifica di Assoggettabilità a V.I.A. che dovrebbe peraltro essere promossa dall’azienda e che non è prevista da nessuna parte nelle norme citate dalla regione.
Il Comitato V.I.A. ha quindi creato un procedimento ibrido in cui le osservazioni della S.O.A. relative alle difformità sono state ricondotte ad una procedura di Verifica Preliminare attivata – guarda caso dopo la prima segnalazione della S.O.A. di febbraio – dalla ditta stessa su refusi e varianti che nulla hanno a che fare con le difformità, ben più rilevanti, segnalate dall’Associazione. Non a caso l’istruttoria degli uffici è sulle modifiche riconosciute dalla ditta senza che siano analizzate le pesanti difformità evidenziate dagli esposti. Perché usare questo “veicolo amministrativo” creato a posteriori e non procedere secondo legge? L’associazione non vorrebbe che tutto ciò sia prodromico ad una “sanatoria” addirittura promossa dalla Regione visto che non è stata richiesta dalla ditta che non ha ammesso la sussistenza di tali difformità.
Il fiume Vomano è stato stravolto per 2 km da questi lavori. Queste decisioni che giudichiamo “cerchiobottiste” non aiutano a risolvere le questioni aperte dagli esposti e, soprattutto, ricondurre la qualità delle acque del fiume Vomano da “scadente” a “buono” come imporrebbe la normativa comunitaria.La S.O.A. valuterà con i propri avvocati il da farsi, riservandosi eventuali ulteriori interventi presso la Magistratura”.