Il senatore Antonio Razzi, di ritorno dalla Corea del Nord e dalla Mongolia a capo di una delegazione di parlamentari e imprenditori, racconta il suo viaggio.
Il segretario della Commissione Esteri del Senato, Antonio Razzi, era partito il 26 agosto scorso alla volta della Corea del Nord (dov’è quasi di casa ormai) e della Mongolia. A riceverlo sono state le più alte cariche dello Stato. Razzi assieme alla delegazione di parlamentari e di imprenditori, ha partecipato, come unica delegazione straniera, al nono congresso nazionale dei giovani che si è tenuto nello stadio della capitale della Corea del Nord, con 200 mila persone. “L’ennesimo viaggio in Corea del Nord – ha precisato Razzi – all’insegna dell’amicizia e dell’interscambio”. Il senatore più noto di Forza Italia, ha deciso di lavorare anche durante le vacanze. Razzi è ripartito dalla Corea del Nord prima che il dittatore coreano, Kim Jong-un, testasse nuovamente un ordigno nucleare la cui esplosione ha provocato un terremoto, anche politico. Secondo Razzi, il dittatore coreano non “farebbe altro che difendersi”. Anzi, il senatore sdrammatizza e nella nostra intervista dice: “Forse Kim Jong-un ha fatto esplodere l’atomica per festeggiare la nostra partenza!” Ha riferito, poi, di aver chiesto direttamente al braccio destro del dittatore coreano, un incontro con Kim Jong-un.
Guarda, di seguito, l’intervista al senatore Razzi
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