Tariffe A24 ed A25: secondo il parlamentare Massimo Verrecchia ci sarebbero i presupposti per una class action.
Ulteriori approfondimenti effettuati sulle norme in favore dell’adeguamento antisismico delle autostrade A24 e A25, approvate nel 2017, hanno chiarito che la “legge di bilancio ha anticipato al 2018 un contributo di 58 milioni su un totale di 250 milioni previsti per il periodo 2021-2025”. Lo afferma il parlamentare abruzzese, Massimo Verrecchia, secondo il quale, in base alle carte, ci sono tutti i presupposti per una class action.
“La relazione tecnica presentata dal Governo – si legge in una nota del parlamentare – su tale finanziamento precisava che la norma in esame ‘prevedendo l’erogazione di un contributo in conto capitale che esclude il recupero delle somme mediante tariffa’ non avrebbe dovuto generare effetti sull’utenza. Di conseguenza la concessionaria non solo ha incassato 58 milioni per il 2018, ma poi ha violato il disposto governativo che escludeva effetti sulle tariffe. Peraltro la concessionaria si è lasciata sfuggire anche l’occasione offertale dal decreto legge n.50 del 2017, nel quale si prevedeva la sospensione biennale degli oneri concessori da versare allo Stato (circa 100 milioni di euro) a fronte della presentazione di un piano di messa in sicurezza delle due infrastrutture”. “Considerato quindi che sulla somma per la messa in sicurezza, che doveva essere ottenuta dal 2021, c’è il vincolo di non aumentare le tariffe, con l’anticipazione quindi della somma si anticipa a mio avviso anche il vincolo del non aumento. Quindi il governo può impedire questi aumenti”.
Il comunicato del Movimento 5 Stelle
“I rincari di quasi il 13% dei pedaggi autostradali dell’A24 e A25 sono l’ennesimo schiaffo dato ai cittadini, in particolare agli abruzzesi, che non solo devono percorrere da mesi un’autostrada in gran parte a corsia unica, a causa dei lavori urgenti di manutenzione in corso, ma si vedono costretti a pagare ben 3 volte, e con tariffe spropositate, un’infrastruttura pubblica, che dovrebbe appartenere a loro. Per questo oggi invieremo una lettera al ministro Del Rio (a firma anche dei parlamentari Castaldi, Blundo, Colletti, Del Grosso, e dei consiglieri regionali M5S Marcozzi, Mercante, Pettinari, Ranieri e Smargiassi), per chiedere un intervento urgente a tutela dei cittadini che percorrono ogni giorno quelle autostrade” afferma il deputato pescarese M5S Gianluca Vacca. “Solo in Italia possono accadere queste cose, con un privato che fa profitti e riceve tanti soldi dallo Stato mentre i cittadini sono costretti a pagare più volte un’opera pubblica: prima quando è stata costruita, poi con i finanziamenti che il concessionario ha ricevuto dallo Stato sotto varie forme (350 milioni con gli ultimi provvedimenti, 100 milioni come sospensione dei pagamenti dei canoni e 250 di finanziamento per i lavori di messa in sicurezza) e infine con i pedaggi che, dal 2009 all’anno scorso, erano già aumentati di quasi il 44%! Ricordiamoci inoltre che il gruppo Toto guadagna sulle autostrade grazie anche all’altissima percentuale di lavori affidati in house, cioè a imprese del proprio gruppo, anche a seguito dell’emendamento approvato nell’ultima legge di Bilancio che aumenta la percentuale di lavori affidabili senza gara solo per i concessionari autostradali. Un bel regalino di Natale alle lobby, l’ennesimo da parte di una maggioranza sempre attenta alle esigenze dei potenti e distratta nei confronti degli interessi dei cittadini! Oltretutto i contratti di concessione sono praticamente un ‘segreto di Stato’, come li ha definiti recentemente il Corriere della Sera, poiché, a differenza degli altri paesi europei, non sarebbero reperibili on line e quindi non si potrebbero consultare liberamente, nonostante l’Autorità dei Trasporti abbia più volte sollecitato a renderli pubblici.
È ora che questo governo si assuma le proprie responsabilità e intervenga per evitare questa ennesima catastrofe per gli abruzzesi. Un governo serio e coscienzioso la smetterebbe di fare regali costosi ai concessionari, Strada dei Parchi compresa, e inizierebbe invece a prendere in considerazione la revoca della concessione, visto che l’interesse pubblico non viene praticamente mai tutelato” aggiunge il deputato Vacca.
“Un’ultima considerazione è d’obbligo: a quanto ammonterebbero i rincari dei pedaggi qualora venisse approvato il progetto da svariati miliardi di euro portato avanti dal concessionario e al momento fortunatamente bocciato? Come può essere credibile chi afferma che non ci saranno rincari per i cittadini, alla luce di quello che sta accadendo?” conclude il deputato pentastellato.