“Chiudere la Thales è da miopi”, è il parere di Stefano De Angelis, esperto di antiterrorismo, che questa mattina ha incontrato i lavoratori e i vertici della fabbrica in fase di smantellamento.
I dipendenti della Thales hanno chiesto al sociologo teatino di appoggiare la loro vertenza e di farsi portavoce verso le autorita’ cittadine, regionali e nazionali.
“Chiudere lo stabilimento Thales di Chieti e’ un’azione da miopi: e’ un colpo mortale all’economia teatina e regionale. Inoltre, – prosegue De Angelis – un’ipotetica delocalizzazione verso l’estremo Oriente, in un futuro non troppo lontano e nemmeno difficile da immaginare, puo’ essere un’azione letale per la nostra sicurezza nazionale. Non sono ne’ un politico ne’ un sindacalista – ha sottolineato poi De Angelis nell’incontro- ma nelle mie possibilita’ cerchero’ di diffondere il piu’ possibile il vostro grido d’allarme. La Thales produce sistemi di altissima qualita’, prodotti di nicchia che hanno un grande mercato grazie a lavoratori di elevata specializzazione (il 70 per cento dei quali e’ laureato). Ricollocare solo una parte del personale verso la sede di Sesto Fiorentino e mandare a casa tutti gli altri – ha infine commentato De Angelis – sarebbe un errore non solo per l’occupazione della nostra citta’ e della nostra regione ma anche l’ennesimo colpo alla gia’ disastrata industria abruzzese”.