Dopo la morte della professoressa Angrilli nella tragedia di Francavilla al Mare, sulla pagina Facebook del liceo Da Vinci, dove la docente insegnava, è stato “ripostato” un corto, realizzato dai ragazzi, che parla di un amore malato.
Il dolore dei colleghi e colleghe, il ricordo del preside Bocchia, cordoglio, un minuto di silenzio nelle classi e anche un video – un cortometraggio di alcuni alunni che racconta un un amore malato – ripubblicato online su Facebook per dare un senso a quello che è successo domenica: una donna, la moglie, Marina Angrilli, caduta misteriosamente dal secondo piano di casa, forse gettata dal marito; una bimba, la figlia, Ludovica, di 10 anni lanciata da un cavalcavia dell’autostrada e poi il suicidio di Fausto Filippone, il protagonista di sette ore di follia.
Marina Angrilli insegnava al liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Pescara. Per questo sulla pagina Facebook della biblioteca scolastica è stato postato “Il velo”, un cortometraggio realizzato dagli studenti del triennio del laboratorio che descrive la storia di un amore insano di un ragazzo per la sua amata.
“È una storia di tragica e stringente attualità — viene scritto sul social network —. Che dire, la stessa insensata sete di potere e controllo ieri ha portato via la professoressa Marina Angrilli e la sua bambina che ha vissuto ciò che nessun bambino dovrebbe neanche poter pensare”. “Il Velo” è un cortometraggio che narra l’amore “malato” da parte di un ragazzo nei confronti della sua fidanzata mediante l’utilizzo della concezione del “Velo di Maya” di Schopenhauer.
Guarda il corto