Tre dipendenti della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, tra medici e personale, sono stati rinviati a giudizio per le presunte accuse di truffa aggravata e falso ideologico nell’ambito di due differenti procedimenti sulle assenze da lavoro.
Nel primo caso il gup Marina Valente ha fissato al 9 gennaio prossimo il processo, per concorso in truffa e falso, contro la radiologa dell’ospedale di Casoli (Chieti), Orietta Pelliccioni (58), di Chieti, e il centralinista Giuseppe Caniglia (59), di Casoli. Secondo l’accusa del pm Rosaria Vecchi il centralinista timbrava il cartellino per conto della radiologa, assente dal lavoro, disponendo del suo badge per marcare entrate e uscite da febbraio a ottobre 2016. Nel secondo caso le accuse di peculato, truffa e falso riguardano invece il veterinario Nicola Travaglini (65), di Atessa, in servizio nella sede di Castel Frentano (Chieti), che sarà processato il prossimo 25 ottobre. Secondo le accuse della procura di Lanciano il medico avrebbe utilizzato per ragioni personali, nel 2014, l’auto di servizio della Asl. Avrebbe inoltre presentato fogli di presenza diversi da quelli svolti e attestato falsamente i viaggi compiuti con l’auto di servizio e omesso di dichiarare quelli realmente effettuati.