Università d’Annunzio: Miur, per scongiurare il rischio paralisi, usare deleghe.
Sembra scongiurata all’Università d’Annunzio la paventata paralisi gestionale, per quel che concerne i provvedimenti di competenza funzionale del direttore generale, dopo che quest’ultimo, Filippo Del Vecchio, e il rettore, Carmine Di Ilio, lo scorso 13 marzo sono stati raggiunti da un’ordinanza di interdizione dai pubblici uffici della durata di 6 mesi nell’ambito di un’inchiesta per abuso d’ufficio che li coinvolge entrambi. Il Miur è intervenuto sulla situazione che si è determinata dopo che, lo scorso 15 marzo, il decano dell’Ateneo, il professor Michele Vacca, ha inviato una nota al ministero chiedendo se nelle more della individuazione del direttore generale da parte degli organi di Ateneo, potesse adottare provvedimenti indifferibili e urgenti di specifica competenza funzionale del direttore generale. Il Miur rispondendo all’istanza del professor Vacca ha fatto sapere che in considerazione dell’eccezionalità della situazione in cui versa l’Università e ritenuto necessario autorizzare le attività indispensabili, il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo può delegare per competenza la firma degli atti vincolati, come il pagamento degli stipendi e dei fornitori, ai Responsabili dei diversi ambiti funzionali e organizzativi in cui è articolato l’ateneo stesso. E che il decano, nella qualità di presidente del Cda, nei casi urgenti o quando non è possibile riunire ad horas il Cda, può delegare direttamente i Responsabili, secondo le modalità previste dallo Statuto, con un provvedimento che dovrà portare alla ratifica del Consiglio di amministrazione.