I difensori del Sindaco e del Tecnico di Farindola, dopo aver esaminato il fascicolo delle indagini da poco uscito dalla fase di segretezza, hanno verificato che, ad oggi, non risultano ancora acquisiti i tabulati del traffico telefonico degli indagati nei giorni della tragedia di Rigopiano.
“Si tratta – scrivono gli avvocati Cristiana Valentini, Goffredo Tatozzi e Massimo Manieri – di prove importanti che non potranno mai più essere acquisite, prove che – di qui a una manciata di giorni – andranno perse per sempre, posto che sta per scadere il termine biennale previsto dal Codice della Privacy. Per comprendere l’importanza di queste prove – sottolineano i legali – è sufficiente notare che l’ex Presidente D’Alfonso ha testualmente dichiarato nel suo interrogatorio che in quella giornata era stato ‘tempestato da 1406 sms in entrata e 28.640 secondi di telefonate in entrata’; dunque sappiamo con certezza che esiste una quantità enorme di informazioni sulla gestione dell’emergenza mai sottoposte al vaglio dell’autorità giudiziaria, che tra poco più di una settimana diventeranno indisponibili. Anche l’analisi del cellulare di Gabriele D’Angelo, effettuata da Carabinieri del RIS nel marzo 2017, ha consentito di scoprire un allarme importante e ripetuto per molteplici telefonate, partito sin dalla mattina del giorno 18 e rimasto completamente inascoltato. In conseguenza di tutto ciò – concludono i tre legali – abbiamo fatto l’unica cosa che, in qualità di avvocati, abbiamo il potere di fare per rimediare a questo vuoto: richiedere alla società telefonica i tabulati del cellulare del Sindaco e alla Procura di emettere proprio provvedimento per acquisire i tabulati di tutti gli altri indagati”.