Ancora qualche altra ora di riflessione e poi il sindaco di Pescara, Carlo Masci, deciderà la composizione del suo esecutivo. Potrebbe essere varata una parte della giunta a sei assessori invece di nove senza i rappresentanti della Lega.
Dopo l’ultima proposta avanzata dai rappresentanti della Lega, ovvero tre assessori ed il Presidente del Consiglio Comunale, il Sindaco Masci, di Forza Italia, ha invitato i rappresentanti dello schieramento di centrodestra che lo hanno sostenuto con successo, a trovare un punto di equilibrio. Alla base del muro contro muro sono le “quote rosa”, cioè la necessità di avere almeno 4 donne in giunta.
“Penso che nella politica si debba ragionare e trovare il punto di equilibrio più sano e più giusto, ha affermato in una nota il primo cittadino. Ognuno deve ragionare per il bene comune. E’ ora di dare una Giunta alla città”.
La coperta è troppo corta, e così Masci è pronto a varare una giunta a metà, composta da tre esponenti di Forza Italia, due uomini e una donna, due di Fratelli d’Italia, un uomo e una donna, e uno dell’Udc. Il sindaco si è preso 24 ore di tempo prima di ufficializzare la sua decisione. Condivide le parole del primo cittadino il consigliere regionale della Lega Vincenzo D’Incecco il quale, ai microfoni del Tg8, ribadisce che il suo partito non arretrerà di un passo rispetto alla posizione ufficializzata ieri in conferenza stampa.
“Se il sindaco non riterrà che noi meritiamo di avere tre assessori, Santilli, Sulpizio e Martelli, oltre alla presidenza del consiglio comunale da affidare a Marcello Antonelli, è stato detto, vorrà dire che Masci ritiene di poter governare anche senza la Lega. Ma siamo convinti, ha aggiunto infine D’Incecco che il sindaco rispetterà la nostra proposta. In caso contrario la Lega assicurerà soltanto un appoggio esterno”.
Massimiliano Pignoli, dato come assessore in quota all’ UDC, afferma infine che il suo partito attende di conoscere con fiducia la decisione del sindaco e di vedere riconosciuto il suo 3,4% ottenuto alle scorse amministrative determinante per la vittoria al primo turno della coalizione di centrodestra.